Inter versione ospedialiera, ma non c’è da fidarsi

napoli interNapoli Inter, siamo giunti a meno quattro gare dal termine della stagione e l’Inter apparentemente sembra l’ultimo ostacolo da superare per tagliare il traguardo (anche se forse domenica non sarà ancora matematico) del secondo posto, tuttavia nonostante le mille e più difficoltà stagionali della squadra nerazzurra sarebbe utile non prendere sotto gamba l’impegno di domenica sera.
La squadra guidata da Stramaccioni conta qualcosa come 13 o 14 lungodegenti, da Milito a Stankovic, all’ultimo gravissimo stop al capitano Zanetti, per la gara di domenica potrebbe recuperare almeno per la panchina la disponibilità di Palacio e Guarin (che all’andata ci fece malissimo nelle prime battute del match); sarà quindi la linea verde a caratterizzare la formazione nerazzurra che potrebbe/dovrebbe schierarsi con un cauto 3-5-2 dettato più dal medico che dallo staff tecnico, e così davanti alla saracinesca Handanovic dovrebbero schierarsi Ranocchia, Chivu e Juan Jesus, mentre sugli esterni il redivivo Johnathan e il flop Pereira, in mezzo Benassi a far legna per Kovacic e Kuzmanovic, e in attacco Alvarez e Rocchi.

Detto dei problemi dell’Inter, il Napoli dovrà badare essenzialmente alle giocate dei singole, perché trattandosi dell’ennesima formazione sperimentale non c’è da credere in un’avversaria con meccanismi consolidati, ma i giocatori nerazzurri sono quasi tutti individualmente temibili, e in particolare gli azzurri dovranno badare alle discese di Johnathan e ai suoi tagli verso il centro, di cui si è dimostrato capace ed efficace nell’ultimo mese a discapito di tutti quelli che gli avevano già recitato il “de profundis” da meteora, e certamente si dovrà prestare attenzione alle geometrie che Kovacic ha dimostrato di saper dettare nelle sue incursioni centrali (Behrami avrà da controllarlo), in attacco l’improbabile coppia Ricky Alvarez-Rocchi, in realtà è andata ben oltre le zero aspettative che riponevano in loro tecnici e tifosi, dimostrandosi capace di interagire e produrre situazioni anche pericolose, Rocchi ha ritrovato anche una certa familiarità con il gol (che a onor del vero non gli è mai mancata fin tanto che ha giocato in passato) mentre Alvarez pur rimanendo la sua azione piuttosto lenta, è riuscito, giocando negli ultimi 20 metri a rendersi pericoloso sia a servizio dei compagni che mettendosi in proprio.

Il Napoli che ci aspettiamo si schiererà con De Sanctis, e poi Gamberini (Campagnaro è ancora in forte dubbio), Cannavaro e Britos, sugli esterni confermati Maggio e Armero, come al centro Behrami e Dzemaili (con la consapevolezza stavolta di poter contare su un Inler tornato in condizione), anche se forse un giocatore più geometrico come il turco-svizzero sarebbe più utile contro una squadra che ci aspettiamo arroccata, infine in avanti l’ex Pandev affiancherà Hamsik alle spalle del ritrovato Cavani, cui ormai mancano solo 4 partite per centrare i 100 gol con il Napoli e chiudere la pratica “capocannoniere del campionato”.

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