C’è solo una cosa peggiore della sconfitta: non accettare la sconfitta.
Ebbene sì, il giorno tanto atteso è arrivato. Si festeggia, si urla, si canta, si balla, anche se si è un po’ pochini da quello che si vede. Complimenti. L’avete stravinto, l’avete meritato.
E pesate bene queste parole, perché non vengono dal cuore, ma dalla sincerità sì. E siamo pure napoletani. È come se la gazzella ringraziasse il leone, è come se la pecora riverisse il lupo, è come se Golia uccidesse Davide.
Ve lo siete meritato dalla prima all’ultima giornata. Sempre in testa, sempre a mille all’ora, sempre una spanna in più rispetto agli altri. Avete azzeccato i cambi nello scontro diretto di Torino, avete strappato il pareggio al San Paolo, avete spezzato il campionato senza se e senza ma.
Complimenti, vivissimi complimenti. Sarebbe da ipocriti non riconoscere i vostri meriti. Niente polemiche sulle dichiarazioni, niente “Vesuvio lavali tutti”, niente “I napoletani puzzano”, niente di tutto questo. Oggi deponiamo le armi per riconoscere la vostra vittoria. Non c’è cosa più sacra dopo una battaglia.
Bravi, bene, bis. Ma niente tris. L’anno prossimo, magari, sarà un’altra storia, chi lo sa.
Raffaele Nappi