Ottavio Bianchi, il primo tecnico della storia a vincere uno scudetto a Napoli, quello che conosce la piazza come nessun altro. «Benitez sa parlare in inglese, italiano e spagnolo? Dovrà imparare il napoletano. Mi riferisco non solo al dialetto ma al modo di essere, alla passione, al trasporto, all’attaccamento per la squadra di calcio: situazioni che a Napoli sono uniche, si riscontrano difficilmente in altri posti del mondo».
Benitez, un santone. «Un allenatore dal grande curriculum e dalle ottime credenziali. La scelta di un allenatore non è mai semplice. Per guidare un gruppo di giocatori importanti occorre avere personalità. Se hai molti giovani devi essere un motivatore e un insegnante».
Ha allenato Valencia, Liverpool, Inter e Chelsea. «Le credenziali sono ottime, un fior di professionista che aveva visto giusto anche all’Inter. Aveva intuito subito tutto perfettamente, con tre anni di anticipo. Capì che c’era bisogno di cambiamenti epocali e che bisognava mandare via giocatori che avevano vinto tutto. Non era facile farlo nell’Inter. Benitez aveva individuato i problemi e spiegato che occorreva rifondare».
La sua esperienza è fondamentale per restare ai vertici? «L’esperienza è fondamentale: per fare bene bisogna però verificare i giocatori a disposizione. Il prossimo salto è lo scudetto. Con Mazzarri o senza Mazzarri la piazza punterà a questo. Dopo che sei arrivato secondo e hai ottenuto nuovamente la Champions l’ambizione è vincere. Benitez ha sicuramente l’esperienza giusta per lottare per traguardi del genere».
Ha vinto Champions ed Europa League: una garanzia anche per l’Europa? «Ha disputato la Champions, la conosce bene e l’ha vinta. Bisogna avere l’esperienza, conosco il suo curriculum, le qualità indubbiamente ci sono, i risultati dipendono da tante cose. Allenare a Napoli è un’altra cosa. Anche se hai allenato Liverpool, Chelsea,Valencia, vi assicuro che Napoli è diversa».
FONTE: Il Mattino