MANCINI VUOLE CAVANI | “E se nei prossimi giorni finissi su una panchina importante? In questo caso il mio primo obiettivo sarebbe Cavani”. E’ questo il messaggio che Roberto Mancini ha inviato al manager del Matador. E’ stato lui a spingere due mesi fa gli uomini mercato del City a presentare un’offerta al Napoli. Prima solo soldi, poi Dzeko più soldi. Ancora oggi è la proposta migliore pervenuta a De Laurentiis anche se i Citizen hanno cambiato rotta affidando la panchina al cileno Pellegrini. L’opzione Mancini intriga Cavani che vorrebbe lavorare insieme a un allenatore che lo stima al cento per cento. Ma dove può andare l’ex manager del City? Le opzioni sono due: Paris Saint Germain e Real. Le società che si contendono Ancelotti. Mancio è in pista su entrambi i fronti anche se è in ricca compagnia.
Psg e Real Da allenatore del Psg non avrebbe tanti problemi. Lo sceicco ha già messo a disposizione cento milioni per l’acquisto di un centravanti di valore mondiale. I soldi giusti per portare in Francia o Rooney o appunto Cavani. Il Psg è l’unico dei club in corsa per il centravanti uruguaiano a poter versare subito la clausola rescissoria fissata dal presidente De Laurentiis. Il Real, invece, viaggia su altri binari. Tanti soldi in contanti non ce ne sono. Non a caso Florentino Perez ha dovuto alzare bandiera bianca nel feroce duello con gli storici nemici del Barcellona per il cartellino di Neymar. Servirebbe una contropartita tecnica. Mancini potrebbe provare a convincere Higuain a rivedere le sue scelte. A tradire la parola data alla Juve. Impresa non facile. Oppure per fare cassa sarebbe necessaria la cessione di un’altra stella dei bianchi, forse Di Maria? Vedremo. La sensazione è che, comunque, il futuro del Matador dipenderà da Mancini. Lo stesso City potrebbe chiudere subito l’operazione se decidesse di rinunciare a Dzeko e di alzare l’offerta in contanti. Ma i Citizen sono disposti a sposare a tutto tondo il progetto tecnico di un allenatore licenziato in tronco? Sarebbe curioso. Ma il calcio regala di queste storie.
Fonte: La Gazzetta dello Sport