Allenamenti Maradona \ Che magie, signori. Sappiamo che è deleterio riportare in voga certi momenti, noi per primo abbiamo spesso sottolineato di andare avanti e cercare di mettere da parte certi ricordi, ma alcuni proprio non vogliono saperne di restarsene lì, in un angolo della mente, sopiti dagli anni e dalle vicissitudini, sbiaditi dall’eco di una storia finita troppo presto. Eppure Diego ha lasciato reperti calcistici di inestimabile valore, e non ci riferiamo soltanto alle giocate in gara, ai gol, alle vittorie di campionati e trofei, ma per chi ha avuto la fortuna di vederlo allenarsi, anche solo per pochi minuti, meglio ancora per chi addirittura ci ha giocato assieme, anche se per pochi mesi per poi sbarcare in altre realtà, ha assistito di certo ad eventi irripetibili e carichi di valore emotivo, oltre che sportivo e tecnico. Partiamo dal presupposto che vedere Diego agli allenamenti era pressoché difficile, le cause ed i motivi li conosciamo bene, e più passavano gli anni e meno era facile vederlo allenarsi coi compagni di squadra a fare giri di campo e esercizi fisici.
Con uno degli allenatori con cui ha avuto più problemi, Ottavio Bianchi, era divenuto un’impresa convincerlo a prendere il pallone e cominciare ciò che lui amava fare in allenamento, e questo era diventato uno dei talloni d’Achille per il pibe, sempre più stufo di dover imporre il suo metodo di allenamento al “musone” bergamasco. Insomma, tutto dipendeva dall’umore dell’argentino, e vi assicuriamo che quando aveva voglia, l’allenamento si trasformava in uno spettacolo circense, un evento che sarebbe valso molto più di un biglietto per una partita, e i fortunati di turno spesso andavano via da Soccavo con la certezza di aver vissuto momenti più unici che rari. Molti dei suoi compagni hanno convenuto che il vero Diego Maradona lo si vedeva negli allenamenti, sorridente e rilassato quando non erano previsti particolari approfondimenti ginnici, ma nonostante questa idiosincrasia verso l’allenamento del corpo piuttosto che della tecnica, Diego aveva una elasticità muscolare che lo ha spesso salvato da infortuni che altrimenti lo avrebbero messo seriamente in pericolo. Muscoli, cartilagine e resistenza ossea superiori alla norma, e a dirlo sono stati i medici che lo hanno assistito durante interventi e fisioterapie, restando esterrefatti al cospetto di tanta resistenza, sommata alla sua grande forza d’animo, fattori che completavano il quadro di un uomo al di fuori del normale, un predestinato a cui era stato dato in dono un corpo in grado di assorbire qualsiasi colpo, nonostante le tecniche di allenamento non fossero state particolarmente approfondite.
Ma torniamo agli episodi da circo a cui alcuni fortunati sono stati spettatori, uno dei più famosi era di certo il calcio ad effetto del pallone sulla linea di fondo della stessa porta, posizionando la sfera sull’estremità di una bottiglia, per rendere al colpo una percentuale di difficoltà più alta. Vedere la palla infilarsi in porta da una posizione impossibile era uno dei prestigi preferiti da Diego che, dopo aver udito gli “oooh” dei presenti, sogghignava e arricciava le spalle, come un bambino che aveva realizzato il suo giochino preferito. E poi i palleggi, un’infinità di palleggi, con ogni possibile oggetto, la classica palla, una sfera enorme che rappresenta il mondo, una bottiglia di plastica, un’arancia o una pallina da tennis, addirittura quella da golf, per mettere in chiaro che le dimensioni, per lui, non sono mai state un problema. In che modo riuscisse a non far cadere la palla? Oltre che col piede, usava testa, spalle, tacco, schiena, ginocchia, insomma una foca ammaestrata, affascinante e ipnotizzante al punto che ti sedevi a terra, senza badare bene dove, e continuavi a fissarlo fino a sembrare la vittima di un sortilegio, un uomo in balia di un mago che ha messo in atto uno dei suoi trucchi migliori.
Il suo estro riecheggerà per sempre nelle menti dei tifosi, ma per i calciatori e tutti coloro i quali lo hanno assistito negli anni napoletani e che hanno avuto la fortuna di vivere alcuni momenti sportivi con lui, questa esperienza è quanto di meglio possa essere capitato ad un uomo di calcio, è paragonabile ad un importante corso di specializzazione, un master calcistico senza pari, una serie di lezioni di vita da campo che nessuno mai riuscirà a darti se non l’uomo che sussurrava alla palla, con il calciatore che sapeva da subito la sfera dove sarebbe finita. Premonizione? Capacità di prevedere il futuro? No, semplicemente, lui sapeva già tutto, lui era Diego.
Vi proponiamo una serie di filmati dal web che evidenziano alcune perle di Diego durante gli allenamenti ed i prepartita, da gustare attentamente per constatare ciò di cui quest’uomo era capace di fare. Buona visione!