Rafa Benitez ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo As, dove ha parlato della sua nuova avventura che comincerà il 13 luglio con il Napoli, ma anche degli esordi a Madrid e del suo percorso. “Sono molto orgoglioso della mia carriera. Ora c’è il Napoli, la squadra, con il presidente, che di più ha mostrato interesse nei miei confronti non appena saputo che non avrei proseguito con il Chelsea. De Laurentiis, appena saputo questo, ha preso un volo privato ed è atterrato a Londra per conoscermi. E uno sforzo del genere mi ha portato a presupporre che dovesse avere davvero grande interesse per mettermi a capo del suo progetto. De Laurentiis ha preso la squadra in Serie C e guardate adesso dove si trova il Napoli. Abbiamo parlato, lui mi ha spiegato i suoi progetti, io i miei, e alla fine ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda. E’ un personaggio. E’ pazzesco il suo controllo delle cose. Riesce ad avere tutto sotto controllo e lavora 24 ore al giorno. Se tu gli chiedi qualcosa, lui ti risponde sempre con le sue chiarissime idee. Ha invitato me e mia moglie a salire sul suo elicottero e trascorrere due giorni a Capri nonostante io dovessi cercare casa a Napoli”.
Un passaggio anche sull’ambiente che Benitez ha trovato in quel di Napoli: “L’ambiente è fantastico. I tifosi mi chiamano per la città “Rafè, ‘o rrè ‘e Napule” ricordando il passaggio degli spagnoli per queste zone. A Napoli c’è una passione per il calcio come mai ho trovato da nessuna parte. Qui il calcio è vita”.
Benitez poi loda il lavoro di Riccardo Bigon: “Abbiamo un ottimo direttore sportivo come Bigon e cercheremo di darci una mano l’uno con l’altro. Non è come in Inghilterra, dove l’allenatore è anche manager; io qui mi concentrerò solo nel fare l’allenatore e dare quanta più forza possibile alla squadra”.
E su Callejon: “E’ un giocatore molto interessante, ma a Madrid non si sa ancora chi rimarrà e chi verrà ceduto. Dovranno prima prendere il nuovo allenatore per decidere chi mettere sul mercato”.
Lo stile di gioco: “Dicono che sono difensivista vero? Non so perchè dicono questo di me. E’ un topic molto ricorrente nel circuito calcistico e sembra quasi che le mie squadre non abbiano attacco da come parlano. Invece io le dico che quasi tutte le mie squadre hanno realizzato più di 60 gol a stagione. Il mio calcio è soprattutto equilibrio: naturalmente bisogna fare gol ma contemporaneamente cercare di non prenderlo. Questa è la prima premessa del mio stile di gioco. A dir la verità le mie idee le devo ad Arrigo Sacchi: mi piace giocare con il 4-2-3-1 ma con il tempo ho imparato anche ad adattarmi a nuovi sistemi di gioco, quando la situazione lo richiede. Non è raro vedere le mie squadre con tre difensori centrali o due punte”.
Ed infine un passaggio sul Real Madrid: “Mi hanno chiamato una volta ma ero impegnato con il Liverpool; e da lì non sono stato più contattato. Ma adesso non mi interessa più di tanto, c’è il Napoli, dove dal presidente sino ad arrivare all’ultimo tifoso mi è stato dimostrato tantissimo affetto. Non posso pensare al Real Madrid in questo momento, sarebbe una mancanza di rispetto verso questo fantastico club, che non commetterò”.
Fonte: AS.com