Stavolta i rigori sorridono all’Italia e gli azzurri riescono a conquistare il terzo posto in questa FIFA Confederations Cup 2013, ai danni dell’Uruguay, al quale non è stato sufficiente la doppietta di un Cavani in formato Napoli. All’Arena Fonte Nuova di Salvador de Bahia termina 2-2 alla fine dei tempi regolamentari, dopo una partita mai noiosa nella quale, a lungo andare, è prevalsa la stanchezza, da ambo le parti, dopo un torneo dal punto di vista logistico sicuramente massacrante.
Massacrante a maggior ragione per l’Italia, reduce dalla “maratona” in semifinale contro la Spagna e che Prandelli presenta in campo con molti accorgimenti. Fuori molti titolari, tra i quali Pirlo, Marchisio, Bonucci e Giaccherini, e dentro dal primo minuto Astori, Diamanti ed El Shaarawy. L’Uruguay presenta invece il solito schieramento, con la sola variante in cabina di regia, con Gargano al posto di Perez.
Proprio due dei tre nuovi innesti di Prandelli si rendono protagonisti della rete del vantaggio azzurro; rete piuttosto rocambolesca, a dir la verità: calcio di punizione dal lato corto dell’area di rigore uruguaiana, battuta da Diamanti, il cross-tiro del bolognese assume una traiettoria di difficile interpretazione da parte dell’incerto Muslera. Il pallone scavalca l’ex portiere della Lazio ed incoccia prima sul palo e, carambolando dietro la schiena dello stesso, diventa l’invito al più facile dei tap-in per Astori, alla sua prima realizzazione in maglia azzurra (24′).
Il vantaggio italiano si protrae fino al termine della prima frazione di gioco. Per l’Uruguay, da registrare una rete annullata (giustamente) a Cavani per fuorigioco, seppur millimetrico. La ripresa vede un Uruguay più arrembante e propositivo, subito capace di riprendere la gara grazie al gol del pareggio, confezionato dall’asse “napoletano” Gargano-Cavani.
Il mediano porta palla indisturbato sulla tre quarti azzurra, poi giunto al limite dell’area serve con precisione sulla sinistra Cavani, che sebbene disturbato anche da Suarez, riesce a mantenere la freddezza necessaria a mirare l’angolo lontano e piazzare il morbido rasoterra sul quale Buffon nulla può fare: è il pareggio dell’Uruguay (51′).
La stanchezza affiora e la partita ne risente. Squadre lunghe e sfilacciate creano voragini in mezzo al campo e l’impressione è che la gara possa essere risolta solo dalla giocata del singolo e non dal frutto di manovre ben costruite. E, difatti, alla prima occasione buona, l’Italia coglie il prezioso vantaggio. Fallo di Gargano su El Sharaawy e susseguente calcio di punizione del limite. S’incarica della battuta Diamanti, che non fa rimpiangere Pirlo, battendo imparabilmente Muslera, inutilmente protrattosi in tuffo per salvare alla sua sinistra. Nulla da fare per lui contro la tagliente prelibatezza balistica del fantasista bolognese ed Italia nuovamente in vantaggio (73′).
Un pareggio purtroppo effimero per gli azzurri, che vengono puniti dalla loro stessa “medicina”, il calcio di punizione. Il fallo di Aquilani su Cavani consente allo stesso attaccante del Napoli di presentarsi in zona di “sparo”, da circa 25/28 metri. Il tiro del “Matador” non è precisissimo ma sufficientemente potente da impedire a Buffon di respingere il pericolo. L’estremo difensore italiano sfiora con le dita ma non può impedire al pallone di insaccarsi alle sue spalle (78′).
Lo spettro dei supplementari si materializza, uno spettro che neanche Forlan riesce a scacciare, sparando su Buffon una doppia conclusione che avrebbe sicuramente sancito la vittoria dei sudamericani, contro un’Italia ormai sulle corde dal punto di vista fisico. L’appendice supplementare vede gli ultimi tentativi, soprattutto uruguaiani, di portare a casa il risultato, ma Buffon si fa trovare pronto sulle varie insidie portare dall’attacco della “Celeste”. Prima del fischio finale, c’è da registrare l’espulsione di Montolivo per doppia ammonizione. Poi, i calci di rigore.
Questa volta Buffon veste i panni del protagonista, neutralizzando ben tre conclusioni dei “cecchini” sudamericani, che sbagliano con Forlan, Caceres e Gargano, che si fa bloccare il rigore decisivo; a bersaglio invece Cavani e Suarez. Per l’Italia, conclusioni vincenti per Aquilani, El Sharaawy e Giaccherini che compensano l’unico errore di De Sciglio. Finisce 5-4, dunque, per l’Italia che riesce a guadagnare il terzo posto in questa FIFA Confederations Cup, un’amara consolazione, in attesa della finalissima di Rio de Janeiro, tra Brasile e Spagna, alla quale la squadre di Prandelli è andata davvero vicinissima dal presenziare.
FIFA CONFEDERATIONS CUP 2013
FINALE TERZO POSTO
Arena Fonte Nova, Salvador de Bahia
ITALIA v URUGUAY 2-2 (5-4 d.c.r.)
(24′ Astori, 73′ Diamanti – 51′, 78′ Cavani)