Intervista Ferrara – Scruta Napoli dall’alto, Ciro Ferrara. È tornato a casa per partecipare alla festa dell’associazione Milleculture, i campioni dello sport al servizio della loro città. Lui non sarà ai nastri di partenza della nuova stagione calcistica. Resterà inizialmente a guardare: «Non è mai facile mordere il freno, ma io voglio continuare a fare l’allenatore sperando che si ripresenti l’occasione per far parte di un progetto importante».
Il Napoli, invece, riparte da Benitez. Qual è il suo giudizio?
«Benitez si è già presentato bene, c’è grandissimo entusiasmo intorno a lui che, però, deve essere bravo a gestirlo. Il tecnico spagnolo ha un compito difficile perché per riuscire a fare meglio dell’anno scorso il Napoli deve arrivare primo in classifica».
Tatticamente, che Napoli vedremo?
«Cambierà qualcosa ovviamente sotto il profilo del modulo. Il 4-2-3-1 che Benitez sembra aver scelto è di moda in Europa, sarà un Napoli molto internazionale come si intuisce anche dai primi acquisti che sta effettuando».
Attualmente, il Napoli quanto è lontano dalla Juve?
«Sinceramente, il gap è notevole e bisogna in qualche modo ridurlo agendo bene sul mercato. I bianconeri hanno preso Tevez e Llorente e aumentato il loro tasso tecnico, a questo punto la perdita di Cavani sarebbe deleteria».
Ma come si potrebbe sostituire il Matador?
«Secondo me è insostituibile perché comunque ha caratteristiche uniche e segna tantissimo, però magari uno tra Suarez e Higuain potrebbe fare al caso del Napoli. Comunque vedremo come finirà. Intanto se l’avessi incontrato, per convincerlo a restare al massimo avrei fatto un’entrata dura, come ai vecchi tempi… Da un lato c’è la richiesta legittima del presidente, che vuole ricevere per intero la clausola, dall’altro c’è l’ambizione del ragazzo che è stato contattato da alcune società che gli possono garantire un palcoscenico prestigioso».
Dunque, come dovrà comportarsi la società?
«Io con queste cifre in ballo venderei Cavani, non so se conviene trattenere un giocatore controvoglia. Dal punto di vista di Cavani, invece, se dovessi scegliere io non andrei al Psg che non ha certo lo stesso fascino di Real Madrid e Chelsea».
Chi resterà di sicuro a Napoli è Insigne che lei conosce bene. Può essere l’anno della sua consacrazione?
«Certo che sì. Io ho contribuito alla crescita di Lorenzo, come me ha giocato spesso da quarto centrocampista di sinistra. Nel 4-2-3-1 di Benitez sono convinto che tornerà molto utile. Ha qualità indiscutibili e grossa predisposizione al sacrificio. È un ragazzo che si applica molto e che ha dimostrato già di saper reggere la pressione di giocare nel Napoli da napoletano». Se lo dice Ferrara, c’è da credergli.