Stavo quasi per appisolarmi nel torpore del caldo della controra di un venerdì di luglio, quando, ad un certo punto, prima di chiudere la mia finestra virtuale di chiacchiere con amici, mi balza agli occhi un link postato da qualcuno su qualche pagina, non ricordo neanche più da chi e su quale pagina. Fatto sta, che nel momento in cui i miei occhietti erano pronti a lasciarsi andare al rito post-pranzo di chi può sfruttare giorni vuoti e senza stress, proprio in quell’istante sono stati costretti a spalancarsi per leggere meglio. E purtroppo leggono meglio. “Tifoso della Juventus tenta il suicidio e si butta sotto al treno per Giaccherini”. Ora, capirete che il mio primo commento non è stato proprio di pietas nei confronti del geniaccio che ha pensato ad un gesto così eclatante. Devo ammettere che la mia spontaneità mi ha fatto pensare subito alla pochezza della motivazione che l’ha spinto a tentare il suicidio, e la sincerità verso di voi mi porta a scriverlo. Comunque, apro il link e leggo meglio. Il ragazzo chiaramente non è di Torino. Chiaramente non è del profodo nord. Chiaramente è del profondo sud. Trapani, per la precisione. Chiaramente se l’è cavata con qualche frattura, altrimenti non avrebbe potuto regalarci perle di saggezza e allo stesso tempo di disperazione, riferendosi a Giaccherini: “Non dovevano cederlo. Era umile e forte”. Ditemi se non state pensando anche voi la stessa cosa che ho pensato io? Eh già. La seconda cosa che abbiamo fatto tutti, lo so, è stato rivolgere un pensiero al mercato del Napoli e alla cessione di Cavani. E quindi un sincero: “E allora noi che dovremmo fare?”. Immediatamente seguito da un: “Ma che ce ne ..” Lo so, una notizia del genere, fa quest’effetto.
A quel punto, capirete che non avevo più voglia di perdere tempo a riposare da fatiche che, sinceramente, non avevo neanche fatto, e allora ho voluto approfondire la questione. Già pensavo alla disperazione di questo ragazzo, magari già affetto da problemi mentali, altrimenti perchè tifare Juve se sei di Trapani?! Battutaccia, ma concedetemela. Già m’immaginavo l’analisi sociologica di qualche luminare sulla troppa importanza data al calcio, sul fatto che ci sarebbero tanti motivi per suicidarsi e invece i giovani di oggi senza ideali lo fanno per un giocatore. Già ero pronta a sorbirmi i moralizzatori, i fotomontaggi ironici, il lutto al braccio alla prima di campionato.Già ero pronta addirittura ad una puntata speciale di Porta a Porta con il plastico dei binari e del tifoso bianconero. Immagino quest’ultimo che viene invitato dal Sunderland alla prima partita ufficiale, o a Barbara D’Urso che ha l’intervista esclusiva a Giaccherini che lo tranquillizza dicendo che sotto la maglia del Sunderland porterà sempre la maglia della salute della Juventus. E che, presto, farà una partita con lui nel suo cortile di casa. Appena gli ricompongono tutte le fratture.
Insomma, ho voglia di avere tante altre fonti su cui speculare. Quindi, approfondisco. La notizia rimbalza tra pochi siti e tutti con le stesse parole, fino ad arrivare alla fonte originaria. E lì, finalmente mi tranquillizzo, anche se con una punta di delusione. La notizia viene da un sito di news ironiche, e il fatto che sia satira sta scritto anche in bella vista. Questo lo dico per i giornalisti che hanno riportato subito la notizia come vera. Le altre notizie al lato sono la dubbia sessualità dichiarata da Vieri e l’amore di Tevez per il Sassuolo. Insomma, è una bufala più finta delle bufale di Castelvoturno. Ma sorrido tanto all’idea che in molti abbiano pensato che un tifoso della Juve, di Trapani, abbia potuto fare tutto ciò per Giaccherini.
Io invece traggo il mio insegnamento quotidiano dalla rete. Mai, e dico mai, rinunciare alla propria controra per qualsiasi cosa con la parola “Juventus” dentro.