Benitez Allenamento Dimaro – Il primo giorno vero di Rafa, o Rafè come sa di essere chiamato dai tifosi del Napoli il nuovo tecnico azzurro Benitez. Tanto dialogo con i calciatori, in modo particolare con Inler, una riunione tecnica, poi la partitella a pressione. E l’entusiasmo dei napoletani all’arrivo del Napoli che ha lasciato il segno. «Cosí è stata ricevuta la spedizione del Napoli. Tutto il paese vestito con le bandiere del club partenopeo», ha scritto sul suo sito ufficiale. Poi la dedica del tecnico a Callejòn, uno dei nuovi acquisti, un suo pupillo. «Ora possiamo dire che Callejòn è un nuovo giocatore del Napoli, abbiamo parlato e scambiato sensazioni, siamo molto contenti di poter contare su di lui. Benvenuto Callejòn, abbiamo molto lavoro e molti sogni davanti per dare più gioie possibili alla grande famiglia, di questo grande club. Forza Napoli».
Benitez segue ogni particolare, visiona con attenzione la palestra all’aperto del campo sportivo di Dimaro. E riceve il consenso del suo preparatore Paco De Miguel. Parlano a lungo i due, definiscono gli ultimi dettagli dell’allenamento atletico. Si unisce Fabio Pecchia, l’allenatore in seconda. Al suo ingresso in campo l’applauso: sorride e ringrazia. Il tecnico spagnolo dà già la sua impronta. Tanto dialogo, si sofferma con gli azzurri in gruppetto e con i singoli. Parla con i nuovi, Mertens, innanzitutto, con gli anziani del gruppo, con i giovanissimi. Comincia ad entrare nella testa degli azzurri con il suo decalogo di lavoro. Poi il possesso palla, l’aggressività nel recuperare il pallone, un torello allargato su ritmi elevati. Quindi le prime minipartitine a pressione. Subito il pallone, il ritmo fin dal primo giorno.
Da questa mattina si comincia ad approfondire la tattica, lo studio del 4-2-3-1, il modulo di Benitez, quello con il quale ha vinto in Spagna con il Valencia e in Inghilterra con Liverpool e Chelsea. Benitez attento ai particolari, interrompe spesso le minipartitine per dare indicazioni. Si sofferma a lungo con Inler a fine allenamento e poi firma qualche autografo in tribuna. Il suo metodo di lavoro comincia ad entrare nell’universo Napoli, il suo modo di esporre le cose: deciso ma senza mai perdere il sorriso. Il lavoro sul campo, quello duro del ritiro estivo. Almeno tre chilometri di corsa, lunga la pista di atletica prima di dedicarsi al pallone. E il lavoro in palestra. I test atletici e le prime sfide nelle quali non si cerca il gol ma di recuperare il pallone il prima possibile. E Behrami già comincia a mostrare le sue qualità e ad evidenziarle al tecnico. Diversi saranno sotto esame, l’occasione per Fernandez e Uvini, due difensori, per dimostrare le loro qualità.
FONTE: Il Mattino