ore 14.50 Higuain è atterrato a Roma – L’azzurro del cielo che si confonde con quello del cuore. Il vento alle spalle e il sole negli occhi. Sì, è tutto vero ragazzi. Higuain è appena atterrato in quel di Fiumicino.
Dicono che il destino abbia già scritto tutto. E ci piace credere che sia così. Higuain, nel 2009, aveva rinunciato a vestire la maglia blu della Francia per rispondere alla chiamata di mister Maradona per i Mondiali in Sudafrica. E la storia gli diede ragione. Esordio con gol contro il Perù nella gara di qualificazione.
Un aereo carico di emozioni e di ricordi, il suo, in volo per Roma. Non sarà stato facile rinunciare a uno dei club più titolati e prestigiosi del mondo. Non sarà stato facile mettere da parte i contratti milionari con Perez. Non sarà stato di certo facile chiudere in un cassetto i tre Campionati spagnoli, le due Supercoppe di Spagna, la Coppa Nazionale. Eppure Gonzalo è a Roma. Sognando un nuovo inizio. Aspettando di alzare le braccia sotto la curva, quella che a Madrid non c’era. Quella che, forse, il destino aveva preparato tutta per lui. Quella curva, e quella gente, che in una calda mattina d’estate ha ricominciato a sognare come non mai.
Il viaggio da Madrid a Napoli è stato uno dei più lunghi della sua vita, e non stiamo parlando di un concetto temporale.
Dal check-in di Madrid, all’esposizione del documento di volo, fino a quel posto, quel sediolino. Piccoli riti di un viaggiatore non qualunque, oggi più di ieri.
Sta salutando una delle capitali del calcio ed è improbabile che in ogni gesto, in ogni momento, non ci sia stata una riflessione, non si sia posto degli interrogativi. Perché Gonzalo è umano, nonostante Napoli da oggi lo annovererà tra i propri idoli ultraterreni, idolatrandolo come nessuno prima.
Da quel finestrino il passato e il futuro si incrociano a centinaia di chilometri orari, senza troppa pazienza.
Ecco, all’improvviso una città piena di case, alle falde di un vulcano che fotografa perfettamente il potere esplosivo di questa città, pronto a seppellirti o a farti volare verso il cielo: basterà un gol, una giocata ed il passato sarà alle spalle, farà sempre più rumore se quel pallone non dovesse entrare in rete con una certa insistenza.
I rischi, quelli dell’attaccante, quelli del calciatore, quelli di un uomo.
Benvenuto Gonzalo. Napoli ti aspettava da tempo.
Raffaele Nappi & Antonio Manzo