Non vi fidate di chi vi dice che il sabato è della settimana il giorno più bello. Non prestate gola alle polpette della mamma che vi fanno benedire domenica. Scacciate il lavoratore che al sorgere della nuova settimana si presenta con il muso e con l’occhio triste, maledicendo il nuovo inizio della ripetizione e della noia mista a fatica.
Lunedì non è un giorno qualsiasi di un calendario qualsiasi di un mese qualsiasi. E’ il giorno preciso di un nuovo inizio, è il giorno dell’abbraccio, dell’incontro della cosa amata con gli innamorati. Lunedì c’è la presentazione della nuova creatura, seducente, promessa sposa ad ogni cuore. Chi vuole mancare? Il Napoli indossa i gioielli e sfila per la sua piazza, il S.Paolo.
Vogliamo essere voyeur, guardoni, ricamare stelle su ogni sorriso rubato, su ogni gesto compiuto o mancato.
C’è aria di follia, di delirio. Eppure non si è vinto nulla. Ma all’uomo non interessa tanto il traguardo, ma la speranza del traguardo. Oggi si può sognare ogni cosa, si può sognare un triplete, un 24-0 contro la Juve. Ogni cosa che è in potenza è magnifica perché non può conoscere la smentita della realtà.
Ecco perché lunedì sarà delirio ed ubriacatura nell’afa che stordirà ancora più forte.
Sudati, stremati, vedremo sfilare le possibilità incarnate, acclameremo i nostri nuovi Dèi, supplicheremo loro di concederci un miracolo a tre colori.
Lunedì non sarà un giorno qualsiasi, sarà il giorno 1 di una nuova epoca. Proprio come la nascita di Cristo ha diviso la storia in un prima e in un dopo, così l’arrivo di Benitez ed Higuain ha diviso la nostra vita di tifosi in un prima e in un dopo.
Le morti e le nascite vanno festeggiate in egual modo. Andato via Mazzarri e un vecchio concetto di italianità e diffidenza, ecco Rafa che sembra abbracciare solo guardandoti.
Lunedì tutti al S.Paolo, si festeggia una nascita.
Carlo Lettera
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