Piace il nuovo Napoli. Tonico, reattivo, brillante. Vincente. Azzurri già in forma nell’anticipo di Champions League contro il Galatasaray. Benitez disegna il suo abituale 4-2-3-1 per il primo Napoli della stagione al San Paolo contro i turchi di Terim e delle stelle Sneijder e Drogba. E le risposte sono molto positive soprattutto sotto il profilo del gioco offensivo ma anche per la tenuta difensiva e la condizione atletica.
Prima partita vera, l’Acqua Lete Cup, partita di ben altro spessore rispetto alle due amichevoli in Trentino contro Feralpi Salò e Carpi. Le due squadre con il lutto al braccio per la tragedia in Irpinia, lo indossano anche i due tecnici Benitez e Terim. Minuto di raccoglimento prima del via. Esposto dalle due curve lo stesso striscione: «In silenzio con la morte nel cuore». Neanche in panchina Higuain, la stella più attesa, c’è invece Albiol. Il Napoli parte fortissimo, spinto a sinistra dalle volate di Armero. Lo spagnolo Callejon, l’unico nuovo in campo dall’inizio con il portiere brasiliano Rafael, accende subito il San Paolo con un numero. Al 4′ Pandev sblocca il risultato, perfetto il suo colpo di testa su assist perfetto di Insigne. Il macedone in versione centravanti, in attesa di Higuain, colpisce al primo tentativo e si dimostra in condizione super. L’idea di base del calcio di Benitez è il palleggio prolungato alla spagnola, ma contro il Galatasaray il Napoli è soprattutto lesto a rubare palla, pressare alto e a partire, o ripartire, a mille all’ora, privilegiando il gioco con la palla a terra.
Il possesso palla, anche se piuttosto lento, prova a farlo più il Galatasaray. Il Napoli invece si accende con fiammate appena recupera il pallone e si sente la presenza in fase di non possesso di Behrami e Dzemali a centrocampo. Pressano alto anche i tre attaccanti alle spalle di Pandev, si impegnano molto pure nel lavoro sporco Callejon, Hamsik e Insigne. Prime verifiche per la difesa a quattro, Cannavaro rinnova il duello con Drogba, una sfida tutto fisico che ricorda Napoli-Chelsea di Champions, a Britos tocca Yilmaz. Mesto si tiene più basso sulla destra, anche perché dal suo lato, lo punta spesso Sneijder e tocca soprattutto ad Armero spingere a sinistra. Il faro del gioco degli azzurri lo era l’anno scorso e lo è ancora di più adesso Hamsik, sempre presente ed attivo, sia quando c’è da inventare. sia quando occorre disturbare la manovra degli avversari.
Stesso doppio compito svolto bene da Insigne, generoso a rincorrere l’avversario diretto fino all’altezza dei difensori e a velocizzare al massimo le operazioni quando è lui a gestire il pallone tra i piedi. Il Napoli si propone nel primo tempo con diverse fiammate, alla mezz’ora bellissima una combinazione palla a terra con passaggio finale di Callejon ad Hamsik, lo slovacco prova un gran numero con un colpo sotto che non gli riesce di un soffio. Poi è Insigne, applauditissimo dai napoletani, al 33′ a sfiorare il raddoppio, servito al bacio con un cambio gioco da Mesto prova il destro a giro dalla sua mattonella preferita, quella da dove fece gol al Cagliari: il tiro si perde alto di un soffio. Doppia parata di Rafael, prima su Drogba e poi su Sneijder: applausi scroscianti anche per il nuovo portiere brasiliano.
Nella ripresa cambia tre uomini Benitez e il Napoli riparte a tutta velocità come nel primo tempo. Dzemaili al 6′ colpisce il palo, poi Callejon supera Muslera con un pallonetto e la palla finisce fuori di un soffio. Legge spietata del calcio, nell’azione succcessiva va in gol il Galatasaray. Amrabat, entrato al posto di Yylmaz, segna un gran gol sotto la traversa (12′ st). Tocca ad un altro nuovo, Mertens. Entra anche Zuniga, fischiatissimo. Segna il 2-1, il colombiano alza le mani verso i tifosi, poi salta al coro «chi non salta è juventino» e riguadagna applausi e affetto dei napoletani. «Camilo uno di noi», la festa è anche per lui. Poi il rigore per fallo su Calaiò, espulso Muslera, in porta va Isca; impalcabile Insigne: è il 3-1. E il nuovo Napoli di Benitez fa già festa.
Fonte: Il Mattino