Non si vede in campo da avversario del Napoli e non si vedrà in maglia azzurra. Jackson Martinez, tenuto in panchina dal tecnico Fonseca in tutto il match contro gli azzurri, è da considerare sfumato. In questa due giorni a Londra è stato fatto l’ultimo sondaggio, l’ennesimo tentativo con il Porto, ma non sono arrivati segnali positivi dal club lusitano. Niente da fare, il Porto è rimasto fermo sulle sue posizioni, ancorato sulla richiesta iniziale: 40 milioni di euro. Nessuna deroga, nessuna apertura. Il Napoli di milioni era arrivato ad offrirne 32. Nessuna novità in positivo, quindi, almeno qui a Londra non c’è stata l’impennata della trattativa in positivo. Il direttore sportivo azzurro Bigon ha lasciato intendere nel dopo partita contro il Porto che il discorso era già da considerare chiuso o comunque difficile da aprire già da diversi giorni. Il Napoli aveva l’accordo con gli agenti del colombiano, che si erano incontrati con il direttore sportivo azzurro proprio a Dimaro, ma poi non ha raggiunto l’intesa con il club lusitano. Troppo netta la distanza, eppure il club azzurro sarebbe arrivato a spingersi fino a 32 milioni. Il Porto ha tenuto ferme le sue posizioni e ora comincerà a discutere del rinnovo del contratto con l’attaccante colombiano. Ieri al termine della partita anche Fonseca, il tecnico del Porto, ha frenato. “Quando Benitez si è avvicinato per salutarmi, mi sono subito allontanato così non poteva chiedermi di Jackson. Comunque per me il discorso è chiuso. Sono fiducioso che Martinez resterà con noi”.
A Londra la vicenda Martinez non ha avuto sbocchi. Il presidente De Laurentiis, a Londra con l’amministratore delegato Chiavelli e il direttore sportivo Bigon, ha già virato in maniera decisa su altri obiettivi. D’altronde questa è la strategia di mercato del Napoli: si individua un obiettivo ma nello stesso tempo si lavora concretamente su altri. Ci si è mossi in questo modo con gli attaccanti, più o meno la stessa strategia del portiere. Saltato Julio Cesar il club azzurro ha chiuso velocemente il discorso con Reina, il portiere spagnolo del Liverpool, tra l’altro già grande protagonista nella partita di esordio dell’Emirates Cup contro l’Arsenal. Per Martinez, quindi, l’ultimo stop a Londra. La trattativa sembrava poter decollare dopo l’intesa di massima raggiunta a Dimaro con i procuratori, con i suoi agenti che fecero un blitz in ritiro nell’hotel del Napoli, l’albergo Rosatti a Dimaro. Era il primo passo, l’intesa con il calciatore, il sì di Martinez e del suo entourage alla proposta del club azzurro di un contratto quadriennale. Erano giorni caldi, i giorni in cui De Laurentiis mise a segno il colpo Higuain dal Real Madrid. Ma poi la trattativa non ha avuto la risoluzione positiva, non c’è stato l’ulteriore passaggio, il Napoli ha trovato davanti a sè un vero e proprio muro del Porto. Il club lusitano non voleva e non vuole cedere Martinez a una cifra inferiore dei 40 milioni della clausola rescissoria. Ora potrebbe entrare in gioco in maniera concreta il Tottenham: il club inglese potrebbe decidere l’affondo dopo la maxi operazione in entrata con la cessione record di Bale al Real Madrid. Si blocca qui il discorso con il colombiano, sarebbe stato il terzo in maglia azzurra e avrebbe affiancato in gruppo Armero e Zuniga.
Nulla da fare, da Londra non è arrivata l’accelerata decisiva. Il Napoli ci ha provato, anche se Bigon ha lasciato intendere che in realtà il discorso si era già fermato da quindici giorni. Niente Martinez, dopo il colpo Higuain il Napoli si sta dirigendo altrove per l’attaccante. Il quadro ora è questo anche se nel mercato l’ultima parola è sempre difficile metterla sia in positivo che in negativo. Ma stavolta sembra realmente così: Martinez è da considerare sfumato.
Fonte: Il Mattino