Internazionalizzazione. Sì, è difficile pure da pronunciare. Figuriamoci a compierla in concreto. Eppure il Napoli di quest’anno sembra aver portato a termine la missione.
Pensateci bene: cosa spingerà mai un calciatore del Real Madrid, uno dei club più titolati della storia, ad arrivare fino alle sponde del Vesuvio, nel golfo più bello del mondo. Cosa può spingere mai uno degli attaccanti più forti del pianeta a rinunciare al suo appartamento nella capitale spagnola, alla sua vita tranquilla, ai suoi super allenamenti nei superstadi madrileni, pur di raggiungere il prato del San Paolo?
Pensiamoci bene, perché è questo il vero salto di qualità compiuto quest’anno. Il Napoli, su questo versante, sembra aver già vinto. Merito di De Laurentiis, che ha mantenuto fede alla promessa fatta a tutti i napoletani, quando si stagnava ancora in serie C, quando soffrivamo ancora per un anno dopo essere stati battuti al Partenio. “Diventeremo internazionali – diceva. Porterò il club in Europa”. E l’ha fatto.
Se oggi un calciatore del Real Madrid viene a Napoli, se oggi i migliori pezzi sul mercato sono accostati al club azzurro, forse il passo l’abbiamo fatto. Ed è pure lungo. Lo sappiamo: sappiamo bene che nelle giravolte del calciomercato ci si può trovare di fronte a nomi e accostamenti magari tirati per i capelli, ma Higuain, Albiol, e Callejon non saranno certo stupidi.
La domanda, semmai, è un’altra. “E se ci fosse stato Mazzarri ad allenare, tutti questi campioni sarebbero venuti?”. Ma si sa, il napoletano troppo spesso vive di ricordi. Tieniamoci stretto il nostro Don Rafè: di strada c’è n’è ancora tanta da fare. Con buona pace di Mazzarri.
Raffaele Nappi
*Foto di Alessandro Cuomo