“La bomba all’idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo “la superbomba“) è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba atomica, che serve da innesco, viene posta all’interno di un contenitore di materiale fissile insieme ad atomi leggeri“.
Questa la definizione di Wikipedia per la “bomba ad idrogeno”. L’avanzata scienza di oggi riesce a creare una mostruosità come questa, della quale il solo nome incute timore. Un ordigno che sfrutta l’esplosione dei due atomi di idrogeno moltiplicandola grazie all’involucro di atomi leggeri che li avvolge. Già, due atomi. Due ed inseparabili. Non esisterebbe l’idrogeno se essi fossero divisi. Non esisterebbe l’acqua. Ed è l’elemento più semplice di tutta la tavola periodica che riesce ad avere la maggiore potenza distruttiva.
Si sa, il calcio non è scienza. Ma alle volte sembra che le coincidenze suggeriscano il contrario. Marek Hamsik, Gonzalo Higuain sono le due H che combinate insieme costituiscono la potenza distruttiva del Napoli. Potenza incontrollata, o meglio incontrollabile, quando deciderà di azionarsi. H2 è l’arma della quale il Napoli sa che potrà servirsi appena vorrà. Intesa da perfezionare, elementi chimici da combinare con ancor maggior sapienza, ma la bomba H è quasi pronta. A Verona le prove d’intesa (o d’innesco, se preferite). Minuto 38: Gonzalo Higuain strappa la palla a Rigoni, serve Hamsik e scatta in profondità. Marekiaro lo serve di prima, l’argentino stoppa, fa un passo, si aggiusta la palla e scarica un destro secco che va fuori di poco. Prove di esplosione, la miccia ha fatto cilecca di poco. Ma quando tutto sarà pronto, sarà terra bruciata per coloro che si troveranno nelle vicinanze.
Dicevamo, l’elemento più semplice della tavola periodica, l’idrogeno, ma che combinato con altri elementi può diventare il più devastante di tutti. Semplice, come la classe di Hamsik. Due tiri, due gol. E che gol! Un destro che esplode con la facilità di chi è sicuro di cosa sta facendo. Ma questa classe, questo atomo, l’anno scorso andava in cerca di un simile, di un compagno, cercava la completezza per raggiungere il massimo della potenza.
Ora il simile è arrivato e si chiama Gonzalo Higuain, che risponde alla chiamata: “Sono qui Marek! Uniamoci e facciamo vedere all’Italia che potenza è il Napoli!“. E magari anche all’Europa. A loro il compito di dimostrarlo, ma anche all’involucro che li avvolgerà: da Callejòn a Insigne, da Pandev a Mertens, da Reina a Behrami. Loro dovranno moltiplicare per 10, 100, 1000 la pericolosità della Bomba H del Napoli. Anzi, H2 ad essere più precisi.
La classe non è acqua, è semplicemente idrogeno.
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