Juve e Napoli, il duello è già partito. Come l’anno scorso. Adesso però il Napoli ha una rosa più qualitativa, oltre all’esperienza di un tecnico vincente come Benitez. La Juve ha ancora Conte e prosegue il progetto vincente intrapreso due anni fa. Bianconeri favoriti per lo scudetto, il terzo consecutivo sarebbe una vera e propria impresa. Il Napoli però è consapevole di aver accorciato le distanze, soprattutto perchè c’è stata una crescita in termini di mentalità e di personalità. Il duello è già partito.
GLI ALLENATORI – Benitez e Conte, i valori aggiunti. Benitez ha vinto dappertutto, Conte ha fatto vincere la Juve negli ultimi due anni. La mentalità vincente, la vera forza di Rafa e del tecnico bianconero. Mentalità vincente, cioè personalità. Questo trasforma una grande squadra in una squadra vincente. Benitez sta lavorando su questo aspetto dal primo giorno di ritiro a Dimaro, Conte ci lavorò dal primo giorno del suo arrivo sulla panchina della Juventus. Due vincenti con approcci diversi, sia come convinzione tattica, sia come approccio caratteriale. Benitez lo spagnolo ha l’aplomb inglese, frutto del suo carattere e degli anni vissuti in Inghilterra al Liverpool e l’anno scorso a Londra con il Chelsea. Conte è una furia negli allenamenti e in panchina e trasmette così il suo cattattere alla squadra bianconera. Tatticamente diversi, Rafa gioca a Napoli con il 4-2-3-1, il modulo che ha sempre utilizzato con successo in Inghilterra e in Spagna con il Valencia: la difesa a quattro, i due centrocampisti, i tre elementi di qualità alle spalle dell’attaccante più avanzato. Conte gioca con il 3-5-2, difesa a tre, centrocampo folto e di qualità, due attaccanti che partono larghi: questa la caratteristica della Juve. La similitudine sta nella ricerca del palleggio che parte da difensori, anzi dal portiere, e nel pressing alto in fase di non possesso palla.
LA DIFESA – Difesa imperforabile quella della Juventus: migliore reparto del campionato l’anno scorso, migliore reparto anche in queste due prime giornate. Difesa ballerina l’anno scorso, difesa da registrare anche quest’anno: Benitez deve lavorare soprattutto su questo aspetto. E su questo che il Napoli deve colmare il gap della Juventus. Ridurre al minimo gli errori dei singoli, attraverso la massima concentrazione e limitando i momenti di disattenzione. I due gol del Chievo Verona e l’azione del palo colpito da Paloschi hanno ricordato le amnesie dello scorso campionato. Più errori dei singoli che di reparto, anche se l’assimilazione perfetta dei meccanismi della difesa richiedono comunque un po’ di tempo. I meccanismi difensivi invece sono perfetti nella Juve di Conte, i tre centrali sono quelli della nazionale di Prandelli, e hanno una grandissima esperienza. La copertura viene poi garantita anche dai rientri continui dei due esterni di fascia. E poi c’è Buffon, garanzia di esperienza, come lo spagnolo Reina per il Napoli. La caratteristica in comune di Juve e Napoli è di impostare l’azione palla al piede già con il portiere e i difensori. La Juve lo fa già da anni, il Napoli sta insistendo su quest’aspetto dall’arrivo di Benitez. I segnali però sono confortanti, gli azzurri su questo stanno crescendo.
IL CENTROCAMPO – A centrocampo la qualità della Juve contro la quantità del Napoli. Pirlo, Pogba e Vidal sono tre fuoriclasse, i migliori della serie A. Meccanismo perfetto quello di Conte con Pirlo playmaker e i due esterni incursori, in attesa poi del rientro di Marchisio. Il Napoli di Benitez gioca con due mediani davanti alla difesa, Behrami e Inler, che devono garantire protezione alla linea a quattro e far partire il più velocemente possibile il giro palla. Non hanno compiti di incursori i due svizzeri del Napoli però possono sfruttare il tiro da fuori. Moduli diversi, compiti diversi. Di base però il peso specifico del centrocampo bianconero è superiore a quello del Napoli, un reparto di grandissimo affidamento e anche con diverse alternative. Pirlo è la certezza da sempre, quest’anno è epsloso in maniera definitiva anche il giovane francese Pogba e Vidal per capacità d’inserimento e gol è quello che più si avvicina a Marek Hamsik. I nazionali svizzeri del Napoli però assicurano quantità e grande professionalità e hanno le caratteristiche giuste per ricoprire quel tipo di ruolo richiesto da Benitez. Devono assicurare il giro palla a un tocco e contribuire in maniera determinante alla manovra palla a terra modello spagnolo.
L’ATTACCO – Le due stelle argentine, Higuain e Tevez, i due ultimi arrivati nel campionato italiano stanno già facendo notare le loro qualità e stanno già segnando. Due gol in due partite per l’Apache bianconero, il Pipita azzurro si è sbloccato a Verona contro il Chievo. L’alternativa azzurra da punta centrale è il colombiano Zapata, ultimo arrivato, un giovane in prospettiva. La certezza per l’attacco bianconero di Conte è sempre Vucinic, il montenegrino che ogni stagione sembra finire sul mercato e poi resta semrpe in organico e segna gol decisivi. Rafa Benitez ha molte più frecce nel suo arco. Il giovane Insigne, l’ultimo arrivato Callejon, l’esperto Pandev e il promettente Mertens. E ovviamente super Marek Hamsik: metà centrocampista e metà attaccante, vero uomo in più del Napoli e vera stella del campionato. Meno soluzioni per i bianconeri con Llorente che ancora non è al top, Quagliarella ancora in bilico e Giovinco che difetta da sempre in continuità. In attacco non c’è partita: in questo reparto il Napoli resta più forte come lo era già l’anno scorso: non c’è più Cavani e ora c’è Higuain. Il Napoli ha segnato un gol in più della Juve nelle prime due partite, potenzialmente è destinato fare meglio.
Fonte: Il Mattino