L’editoriale di Nello Mascia: “Marek Hamsik senatore a vita”

nello_masciaE allora io propongo Marek Hamsik senatore a vita. E sono pronto a subire tutte le polemiche di rito. Tanto se qualcuno ha da ridire su Rubbia e Piano, figuriamoci. 

Marek e basta.

E’ il sangue pulsante di questo Napoli. Ci voleva Benitez per battere per una volta il Chievo, squadra che mette sempre in allarme. Paloschi è un Inzaghino tormentato da problemi fisici, ma è terrificante. Vabbè che lì in difesa gli fanno gli inchini quando lo vedono entrare in area.  Gonzalo sugella il primo dei mille gol azzurri dopo assists e folate da asso autentico.

Vincono tutte e tutte a largo punteggio, le grandi. Gli ergastolani sbriciolano il centrocampo laziale orfano di Ledesma e di 
Hernanes che preferisce assistere alla gara piuttosto che giocarla. Sulla Lazio sarò clemente per un po’. Oggi primo giorno di prova dello spettacolo sulla vita di Tommaso Maestrelli. 

A Milano sembrano tutti eccitati per il ritorno di Kaka. Farebbero bene a sbollire in fretta. Se Ancellotti lo ha scaricato, qualcosa vorrà dire. Mazzarri finalmente vince col Catania e mette in vetrina Jonathan e Alvarez. La bella Fiorentina si mangia il povero Genoa, che ha in porta Perin. Il quale ricomincia come aveva finito l’anno scorso a Pescara. Cioè prendendo un sacco di gol.

Ai tifosi genoani risuonerà nelle orecchie l’augurio-sfiga dell’attuale sciapo Premier, specialista del Nulla e di dichiarazioni o inopportune o prive di significato. Alla fine del consueto soporifero comizio alla Festa (diciamo così) dell’Unità di Genova, il ganzo nipote di Letta, moderno e sportivo, e soprattutto preparato, dichiara:”E in bocca al lupo ai rossoblu”. E’ dovuto scappare di fretta dal palco.Inseguito da un manipolo dI tifosi blucerchiati decisi a vendicarsi.

Brutto vedere la curva romanista vuota, punita per via dei buuu contro Balotelli. Ma l’aria che tira non cambia, a giudicare dalla guerriglia prima e dopo la gara.

Garcia spegne il cellulare e straripa contro  l’inconsistente Verona dell’odioso Mandorlini. 

E’ il campionato delle difese di burro e dei portieri da Mai dire gol.

Il nostro Rosati si supera a Reggio e senza mezze misure prende il pallone e lo mette dentro. Complimenti.

Complimenti anche al succitato Perin, a Curci e a Da Costa che regala il primo gol stagionale a Moscardelli.

Chi è Moscardelli? E’ un divo dei blog e di twitter,. Si è fatto crescere una barbona possente, che lo renderebbe credibile in un bel personaggio di guerriero shakespeariano. E il Mosca è un guerriero. Ma – a dispetto del fisico – ha un piede magico. Qualcuno lo ha paragonato addirittura a Messi e a Del Piero. Ha raggiunto la grande ribalta tardi. Una vita un po’ da ribaldo e un po’ da guascone. Belga di nascita e orgoglioso di essere belga.

Una vita da serie C. Cambia spesso maglia e spesso cambia anche ruolo. Gioca dappertutto, anche in porta. Lo nota il Rubin Kazan e lui rifiuta un contratto da un milione di euro a stagione. Preferisce il Cesena. E’ uno così il Mosca. Sanguigno e generoso. E anche ironico. Ieri ha segnato e sua pagina web è impazzita. 28 mila contatti, si dice. Un divo.

Chi è Zaza? E’ un attaccante del Sassuolo. Passerà alla piccola storia locale per aver segnato il primo gol in Serie A per la squadra emiliana. Che poi ne becca quattro dal Livorno.

Mandela è tornato a casa. Sta un po’ meglio. 

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