La febbre Champions è già alta, ma non si deve dimenticare che sabato sera al San Paolo arriva l’Atalanta guidata da Colantuono, una squadra che nei suoi ultimi anni è spesso riuscita a portare via punti preziosi agli azzurri sia in casa che in trasferta. I nerazzurri hanno vissuto un’estate relativamente tranquilla sul mercato, nessun grande colpo in uscita né in entrata, a parte l’aver riscattato la metà del centrocampista ex Napoli Cigarini, per il resto in difesa gli innesti di Yepes e del terzino Nica, a centrocampo il ritorno di Migliaccio e il giovane regista Baselli, in attacco tutto invariato con il recupero dell’infortunato Marilungo.
Come gioca L’Atalanta allenata da Colantuono è una squadra che gioca di base con un 4-4-2/4-3-3 (raramente il 3-5-2) che muta nel corso delle partite a seconda dell’inerzia della gara e ovviamente della pressione avversaria potendo contare su Bonaventura, grande interprete della doppia fase da attaccante esterno e centrocampista di fascia. Il peso dell’attacco è sulle forti spalle di German Denis, affiancato dal talentuoso e non sempre disciplinato Livaja capace di giocare a centro area come di portarsi sull’esterno grazie alla sua ottima tecnica. In mezzo al campo a governare le operazioni è sempre Cigarini, un grande promessa mancata riuscito a esprimere in parte il suo valore solo con la maglia dell’Atalanta, mentre ai suoi lati si muovono in genere Carmona e Kone, giocatori capaci di quantità e inserimenti e dotati di buon tiro dalla distanza. Sulle fasce spesso avanzano i terzini a supportare la fase d’attacco per creare superiorità sugli esterni negli ultimi venti metri.
Punti di forza Certamente le geometrie del regista atalantino sono da tenere in debita considerazione, naturalmente gli inserimenti in corsa di Carmona e Bonaventura e in linea di massima l’esperienza di una squadra composta da elementi di lunga militanza in categoria. Punti deboli La stessa lunga esperienza si traduce in una squadra che non è proprio un manifesto alla gioventù, la coppia di centrali Lucchini-Yepes è molto forte nel gioco aereo quanto lenta nel gioco a terra, il centrocampo a tre potrebbe lasciare alla linea dei trequartisti del Napoli molti spazi in cui giostrare.
Andrea Iovene
Riproduzione Riservata