E’ un Napoli “buono”! Pochissimi i cartellini gialli, ed ecco a quando risale l’ultima espulsione…

Behrami a "Il Mattino": "Napoli alla pari con la Juve. Arriveremo in Champions. La vera forza del Napoli? Il gruppo"

Fair play, non solo finanziario. Il Napoli è un esempio quando si parla di conti in regola e di comportamento in campo. Difficile vedere sventolare cartellini in faccia ai giocatori azzurri. Magari qualche ammonizione è fisiologica, visto anche il modo di giocare di alcuni elementi (Behrami, ad esempio, ma anche capitan Cannavaro), però le espulsioni sono una rarità assoluta. Nessun cartellino rosso nella passata stagione, non si vedeva da queste parti dal lontano ’79-’80. Novanta, invece, i «gialli». Nella media, visto che il Napoli in questa classifica lo scorso anno è arrivato al decimo posto.

Merito di chi c’era (Mazzarri), ma anche di chi è arrivato perché si è già capito nei primi 180’ di questo campionato che quello di Benitez è un Napoli che sa alternare sciabola e fioretto. Appena un paio di ammonizioni (il record è dell’Atalanta, attesa sabato al San Paolo, con sette), ma senza dare la sensazione di essere una squadra «timida». Anzi, il Napoli corre, lotta e non si risparmia nei contrasti, però i giocatori mantengono sempre la lucidità per evitare interventi troppo duri o pericolosi dal punto di vista disciplinare. Mantenere il controllo, sempre. Della partita e dei propri comportamenti. Perdere la testa e lasciare la squadra in dieci non è contemplato. L’ultimo ad essere andato anzitempo sotto la doccia è stato Dzemaili, 16 mesi fa, con l’avversario Morleo, al 90’ di quel nefasto Bologna-Napoli che eliminò di fatto gli azzurri dalla corsa per un posto in Champions League (2-0 il finale, per la precisione il 6 maggio 2012).

Alla riunione con gli arbitri che si è svolta lunedì, il vice allenatore Pecchia (accompagnato dal giovane Bariti) ha preso appunti: appena il gruppo sarà al completo, a Castel Volturno si parlerà di piccole innovazioni regolamentari di quest’anno. L’obiettivo è essere nuovamente «buoni e vincenti». In Italia, come in Europa dove il gioco è ancora più fisico anche se gli arbitri fischiano di meno. Il Napoli vuole primeggiare, sotto l’aspetto etico e sportivo, pure in Champions perché De Laurentiis tiene particolarmente a questa vetrina.

FONTE: Gazzetta dello Sport – Edizione Campania

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