Mai un avvio così pieno di gol in Serie A per gli azzurri

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All’attacco: perché quando il gioco comincia a farsi seriamente duro, i bomber si mettono a giochicchiare con le statistiche, la loro perfida vocazione al gol e danno libero sfogo alle proprie fantasie. Le sette meraviglie in appena due giornate sono fotogrammi d’uno stato d’animo e d’una inclinazione: e nella scia di Hamsik, all’ombra d’una cresta che fende l’aria e pure l’area, ci sono le sagome d’u0mini che sanno ciò che vogliono e hanno già spiegato come prendersi la scena. Il fattore Real è nelle corde, nella storia personale, nell’abitudine a caricarsi sulle spalle qualsiasi tipo di responsabilità, le proprie e persino quelle altrui: ma in quel tandem della felicità, la premiata ditta Higuain & Callejòn, c’è pure il senso pieno della sfida, la propensione a provarci sempre, ad oltranza, la voglia matta di spingersi oltre e di crederci.

Sette reti tutti in due volte, come mai prima d’ora, come neppure nelle stagioni ridondanti che hanno condotto in Champions League, in quella giostra infernale scatenata da Sua Maestà Cavani, un alieno da (complessivamente) centoquattro perle. Per cominciare, ma anche per gradire, tris al Bologna, poker al Chievo e solo la Fiorentina a reggere il passo di danza d’una coppia Real. Ditelo con i gol e il Napoli l’ha fatto a modo suo, scoprendo che Hamsik s’è già liberato da qualsiasi catena – come spesso gli è capitato in avvio di stagione – e sistemandogli al fianco, ai lati o nei pressi Callejòn ed Higuain, un’ala per volare e un bomber doc per far esplodere il san Paolo e la propria folla d’una gioia già difficilmente controllabile.

E vabbè: e segnano sempre loro, quei tre mattacchioni che si son presi la briga di spiegare al campionato italiano che è inutile perdersi in convenevoli, che la stagione è lunga e val la pena di muoversi in anticipo: Hamsik ci ha messo del suo, ma poi la Real Casa ha spalancato le porte ed ha lasciato che corressero libero, per campi, sia Callejòn che Higuain, l’uno e l’altro praticamente uniti, capaci di creare e poi demolire con il Bologna un contropiede fulminante, chiuso fuori d’un niente e poi di riscattarsi al “Bentegodi” prendendosi con uno sguardo, un’occhiata furtiva. Napoli è una miniera…

FONTE: Corriere dello Sport

 

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