Facciamo un passo indietro, rimettiamo a posto le immagini dei santi scomodati per l’occasione, cancelliamo dalla mente i ruolini di marcia, le rincorse, le speranze per i fallimenti altrui.
Dopo tanto tempo finalmente possiamo pronunciare quella parola innominabile, possiamo farlo solo adesso che siamo costretti a dirle addio: ciao Scudetto.
Nonostante la sconfitta contro l’Udinese, che servirà come lezione di formazione per il futuro, questi ragazzi meritano un applauso lungo un anno, non basterebbe quello regalato dal San Paolo: stiamo parlando di uomini che hanno ricordato a Napoli come si fa a sognare, peccato soltanto che le loro forze abbiano esclusivamente valenze calcistiche.
Essere lì, al secondo posto, a cinque giornate dal termine è un miracolo che nessun tifoso, neanche quello più ottimista, avrebbe previsto ai nastri di partenza del campionato.
Il Milan si prenderà lo scudetto, il Napoli il secondo o il terzo posto, dipenderà dagli effetti post-Udinese.
Probabilmente saranno proprio i friuliani a fare compagnia ai partenopei nel viaggio chiamato Champions League: il loro calendario è più agevole di quello della Lazio e, inoltre, hanno la possibilità di affrontare lo scontro diretto fra le mura amiche.
Quando la matematica ci darà la certezza della qualificazione, scendiamo in strada come se stessimo festeggiando lo scudetto, urliamo, gridiamo, bagnamoci nelle fontane, abbracciamoci.
Non permettiamo alla delusione del sogno scudetto di rovinarci un altro sogno che gustavamo da anni, il ritorno nell’Europa che conta.
Il Napoli è tornato, non permettiamo a nessuno di negarlo, andiamo a dirlo in giro.
Antonio Manzo