Con la partita disputata domenica scorsa contro il Brescia, il Napoli Calcio Femminile ha inaugurato la decima stagione della storia della società.
Compleanno sfortunato, poiché suggellato dalla sconfitta conseguita dalle azzurre, seppur in casa di una delle candidate allo scudetto, con il risultato finale di 3-1.
“Di acqua sotto i ponti ne è passata.
Insieme a Lello Riccio (con me dal primo giorno) ne abbiamo viste di tutti i colori.
Gioie e dolori.
La scelta di passare dal maschile al femminile non è stata facile.
Ho cercato di avvicinare al calcio rosa tante persone. Alcuni ne sono rimasti ammaliati, altri dall’alto della loro presunzione e del loro “maschilismo sportivo” non ne hanno compreso la bellezza e il fascino.
La scelta di interessarmi di questo mondo mi ha fatto crescere molto come persona e come uomo di sport.
Riuscire sul nostro territorio, privo di impianti sportivi, invaso dai veleni, dove imprenditori, politici, e tanti altri si avvicinano al mondo dello sport solo per farsi pubblicità o per realizzare i propri interessi del momento, a realizzare quello che abbiamo fatto noi in 10 anni mi inorgoglisce.
Dopo 10 anni è giusto fare un bilancio, seppur parziale, prima di ripartire.
In primis vanno ringraziati i marchi Carpisa e Yamamay che con i nostri presidenti LELLO CARLINO e LUCIANO CIMMINO hanno creduto e continuano a credere in questa “storia”.
Ma questi dieci anni hanno visto protagonisti tante persone: dagli allenatori Nardi e Marino, ai collaboratori Festa, Paternostro, Fiore, alle calciatrici Granata, Ciambriello, Criscuolo, Colasuonno, Ugolini, Franco, Caramia, Morra, Masia, Yamamoto, tanto per citarne le prime che mi passano per la mente.
Se siamo qui il merito è anche loro.
E’ bene non dimenticarlo mai.
E’ il bello dello sport, il bello del calcio.”
Queste sono le parole delle quali si è avvalso il DG, Italo Palmieri, per encomiare il decennale della società che rappresenta Napoli nella massima serie del Campionato di calcio nazionale.
Il fascino, insito in questo sport, il più popolare, praticato e conosciuto, nel caso delle donne, si macchia di sfumature molteplici e variegate e di sentimenti frammisti e contrastanti, giacché a loro spetta un destino assai meno glorioso ed agiato dei loro colleghi uomini.
Per 10 anni, le ragazze del Napoli hanno conferito lustro al nome della nostra città ed hanno onorato la maglia che indossano, seppur i loro sacrifici e le loro gesta siano spesso passati in sordina, sfilando sotto il naso di spettatori impassibili e troppo o maggiormente o esclusivamente dediti ad indirizzare il loro totale ed incondizionato supporto ed attenzione ai “signori del calcio”, noncuranti del fatto che, accanto a loro, sugli spalti, in curva e non nelle lussuriose tribune d’onore, erano sedute anche loro, quelle ragazze che doppiamente amano il Napoli, perché lo supportano dalle platee e lo onorano, scendendo in campo con quella medesima maglia azzurra, alla quale mostrano uno sconfinato attaccamento, lottando alla stregua delle loro forze, su ogni singolo pallone.
Eppure, Napoli possiede delle braccia ampie a sufficienza per accogliere “entrambi i Napoli”, così come il suo cuore è notoriamente capace di dispensare impeto ed amore utili ad assicurare amore e supporto ad “entrambi i Napoli”.
Anche alle ragazze del Napoli andrebbe tributata una maggiore razione di visibilità e sostegno, nel corso di questi anni, hanno dimostrato, sul campo, di esserne meritevoli e quest’anno, probabilmente più di sempre, hanno bisogno di lasciarsi trascinare dall’asfissiante e sanguigno calore di cui solo e soltanto il pubblico napoletano è capace.
Buon compleanno, Napoli Calcio Femminile, buon Campionato, ragazze!
Luciana Esposito
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