Questione di…approccio! Bene in Italia ma da rivedere in Europa, al dottor Rafa la “ricetta” giusta

napoli_livorno_foto_serie_a_spazionapoli_esultanzaEra sin da sempre il tasto su cui Mazzarri batteva, sia in allenamento che in conferenza. “Sarà importante l’approccio al match, non possiamo sbagliare”, ripeteva senza sosta il “Normal one” ma quel Napoli, considerato giovane e immaturo, di diventare grande proprio non ne voleva sapere. Tante false partenze, sia in Italia che in Europa, e sforzi immani compiuti per recuperare o rimontare partite che erano iniziate con il piglio sbagliato. Partenze lente e in sordine, a volte in balia degli avversari, con risultati e prestazioni al di sotto delle aspettative. La scelta di puntare su Rafa Benitez, dopo l’addio del tecnico toscano, mirava a correggere questo aspetto e costruire un Napoli sempre più europeo.

FINALMENTE MATURO IN ITALIA – Il tecnico spagnolo si presentò alla vigilia del primo incontro pronunciando un suo postulato in conferenza stampa: “sin prisa pero sin pausa”, quasi manifestando la sua voglia di partire bene subito e gestire al meglio le proprie energie fisiche. Ed infatti quel Napoli mise subito il Bologna alle corde, dimostrando lo stesso nelle partite successive. La gara con il Milan al San Siro ne è l’esempio perfetto. Sei minuti per far valere la propria forza, creare ripetute palle gol e mettere in discesa la partita grazie al gol di Britos. Lì a San Siro contro i diavoli rossoneri, lì dove il Napoli targato Mazzarri riusciva a soffrire e a snaturarsi pur di portare a casa il risultato minimo con il massimo sforzo. Approccio azzeccato sia con le grandi che con le piccole, dove sbloccare il match sin da subito può dare forza e morale. Con il Livorno la magia di Pandev dopo quattro minuti ha dimostrato la forza mentale di questo gruppo e soprattutto ha risparmiato ai tifosi un bel po’ di patemi come sempre accadeva.

IN EUROPA BISOGNA CAMBIARE ROTTA – Nel contesto europeo la squadra azzurra però accusa ancora un po’ la sua “immaturità”. Con il Borussia fu ansia da prestazione visto lo spettacolo di luci e di voci creato dal San Paolo, all’Emirates invece la “prova del nove” tagliò le gambe agli uomini di Benitez che nei primi 14 minuti subirono un uno – due devastante. Cambiare e migliorare si può. Sia Rafa che De Laurentiis sono consapevoli di tutto ciò e raccontano senza sosta di avere tra le mani un club importante ma da coltivare e allevare con calma e senza spasmodiche pressioni. Un progetto che punta in alto, con l’ambizione di arrivare in vetta vittoria dopo vittoria, la miglior medicina che il “dottor Rafa” vuole prescrivere alla sua creatura.

Sabato Romeo

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