Serse Cosmi, 55 anni, ex allenatore di Perugia, Lecce, Udinese e Palermo, ha visto Roma-Napoli all’Olimpico, al fianco di Maurizio Micheli, dirigente del settore scouting del Napoli e suo ex dirigente al Brescia.
La sconfitta di venerdì ridimensiona il Napoli?
«Per niente. Quella di Benitez resta una squadra importante, una delle migliori della serie A. A Roma ha sbagliato la parte iniziale, dall’uscita di Totti in poi ha giocato una buona partita e ha costruito due ottime occasioni. Avrebbe meritato qualcosa di più, è stato sfortunato negli episodi chiave. Il calcio è questo: se avesse segnato in una delle due opportunità staremmo a parlare di un altro risultato».
Il Napoli resta in lotta per lo scudetto?
«È stato costruito per lottare per quell’obiettivo, anche più della Roma. I giallorossi hanno confermato di essere squadra forte, solida e competitiva, ma il Napoli si è dimostrato all’altezza, ha giocato alla pari ed anche meglio in alcuni frangenti della partita. In altri è stato condannato dagli episodi».
Quanto ha pesato l’assenza dal primo minuto di Higuain?
«Molto, perché un giocatore di quel livello, pagato così tanto, fa la differenza, soprattutto in gare come queste. Inoltre nel Napoli, con tutto il rispetto per Pandev – che ha giocato la sua onesta partita – e per il giovane Zapata, non c’è un alter ego dell’argentino. Anche la Roma ha perso Totti, ma al suo posto ha giocato Borriello che ha partecipato attivamente alla vittoria».
La gestione dell’argentino è stata giusta o Benitez avrebbe dovuto spedirlo in tribuna?
«Non so cosa sia accaduto nello specifico, ma Benitez è un allenatore esperto e avrà avuto le sue ragioni a tenerlo in panchina e a utilizzarlo negli ultimi minuti. Credo che ora sia il caso che recuperi bene e una volta per tutte».
L’altro caso emerso riguarda Paolo Cannavaro, molto criticato per la prestazione di Roma…
«In Italia è molto in voga il tiro al bersaglio, la ricerca del capro espiatorio a tutti i costi. Cannavaro non avrà giocato bene ma il suo errore non mi sembra che pesi di meno rispetto a quello di Pandev sotto porta, anzi… Non so se ci sia un problema di gestione, se Benitez lo ha inserito vuol dire che ha fiducia in lui. È stato anche sfortunato nelle due circostanze».
Infine Hamsik, un giocatore in calo: questione tattica, mentale o fisica?
«A Roma non ha giocato bene, siamo d’accordo, ma discutere un giocatore come Marek è paradossale. Non penso sia una questione tattica, anche se gioca più avanti Hamsik ha un’intelligenza calcistica tale da trovare da solo la posizione giusta. All’Olimpico non ha trovato spazi, ma Hamsik resta un giocatore formidabile».
I tifosi del Napoli, dunque, non devono essere preoccupati dopo la seconda sconfitta in tre partite?
«Assolutamente no. Il Napoli è forte ed ha anche mostrato orgoglio alla fine del match con l’Olimpico, segno che è pronto a ripartire. La squadra di Benitez lotterà sino alla fine per lo scudetto, insieme a Roma, Juventus e Inter. Il campionato è lungo e c’è tempo per recuperare 5 punti».
fonte: Dario Sarnataro per “Il Mattino”