Una settimana fa, alla Firends Arena di Solna, nella contea di Stoccolma, si è disputato un incontro valido per le qualificazioni ai Mondiali 2014 tra Svezia e Germania, terminato 5-3 per la nazionale tedesca. Sette giorni dopo la rete celebra il vero “spettacolo” di quella partita: l’ingresso in campo delle due formazioni, accompagnate da 22 giovani mascotte affette dalla sindrome di Williams, un raro disturbo dello sviluppo caratterizzato da comportamenti autistici. In particolare stanno facendo il giro del web le immagini che hanno per protagonista il calciatore svedese Kim Kallstrom, che rassicura e abbraccia il piccolo Max (con indosso la divisa della Germania) nei minuti che precedono l’inizio del match.
Il papà del bambino, Emil, ha ringraziato il giocatore con una lettera commovente che poi è stata pubblicata su Facebook: “Grazie al tuo comportamento – scrive Emil – mio figlio è riuscito a provare le stesse emozioni degli altri: orgoglio e la sensazine di essere speciale. Ti sto scrivendo perché non sono del tutto sicuro che tu abbia capito quello che hai fatto per noi. Martedì Max è riuscito a fare qualcosa di speciale: mantenere la concentrazione per 15 minuti senza alcun accenno di nervosismo”. Queste righe sono state condivise su Facebook più di 17mila volte e hanno raccolto quasi 100mila “mi piace”.
Fonte: Repubblica