Con quel cognome da ciclista il belga Mertens di strada ne ha percorsa tanta. E di volate ne ha vinte tantissime. Dries nacque nel maggio 1987, l’anno del primo scudetto del Napoli di Maradona. La maglia azzurra probabilmente scritta nel destino, a Napoli ci è arrivato in estate, il primo colpo del mercato di De Laurentiis.
Ci è arrivato dopo una lunga gavetta, dopo tanta strada percorsa non in bici ma sui campi di pallone. Cominciò da calciatore vero con una squadra della terza divisione balga, l’Eendracht Aaalst, e subitò lasciò il segno e venne scelto miglior giocatore di tutta la terza serie belga. Poi la seconda divisione olandese, i primi gol decisivi con l’Agovv, tre anni per farsi le ossa e trenta reti. Poi la copertina patinata, la serie A olandese, l’Utrehct e le prime coppe europee, miglior giocatore del campionato e tanti gol, avversario del Napoli nella doppia sfida di Europa League, sia all’andata che al ritorno.
Prestazioni di spessore che gli valsero il passaggio al Psv, il club più nobile olandese insieme all’Ajax. Due anni da protagonista, uomo gol e uomo assist. Fu definito così Mertens, numeri importanti con la formazione di Eindhoven. Ventuno reti e 16 assist nel primo anno con il Psv, un’altra Europa League da protagonista, ancora avversario del Napoli, stavolta ancora più letale perché segnò nel match d’andata in una fredda serata olandese per gli azzurri di Mazzarri. Un diavolo da avversario, un piccolo grande diavolo: le sue qualità non passarono inosservate al Napoli. E il club azzurro in estate ha bruciato tutti sul tempo, Mertens era pronto per la serie A italiana e il Napoli se l’è assicurato, mentre l’altra stella della squadra, Strootman, finì alla Roma: tutti e due erano arrivati insieme al Psv.
Primo colpo del mercato estivo azzurro il belga. È arrivato a Napoli con le credenziali di uomo assist e di uomo gol. La prima rete in maglia azzurra ancora non l’ha segnata, l’ha sfiorata in più occasioni, ora proverà a sbloccarsi e ne avrà le opportunità: tre partite in sei giorni. Il Napoli in campo con il Torino, nel turno infrasettimanale a Firenze e poi ancora in casa contro il Catania. Tre occasioni per fare gol, si alternerà con Insigne, l’altro titolare da esterno sinistro nel modulo di Benitez. Il gol non è ancora arrivato ma gli assist ha cominciati a farli. Mertens comincia ad entrare nei tabellini e nelle statistiche dell’anno azzurro: assist decisivo a Marsiglia sul secondo gol di Zapata, un colpo di tacco spettacolare, una magia del belga. Un altro assist l’aveva confezionato contro il Livorno per Pandev, tutto il campo palla al piede e poi il passaggio al macedone per sbloccare il risultato.
Migliore in campo a Marsiglia gli è mancato solo il gol, imprendibile negli uno contro uno, scatti su scatti, presente in tutte le azioni di attacco, soprattutto in quella del raddoppio. Ora si gioca il posto con Insigne contro il Torino: il solito ballottaggio che Rafa porterà fino alla vigilia e risolverà dopo l’ultima chiacchierata con il… cuscino. Dovrà stare sulle spine il belga come tutti i compagni, saprà solo domenica mattina a colazione se toccherà a lui. Altrimenti se ne parlerà a Firenze. Comunque Dries c’è, la freccia belga nell’arco di Rafa.
Fonte: Il Mattino