Pepe Reina ha rilasciato una breve intervista al giornale spagnolo “Marca”. Ecco quanto tradotto d SpazioNapoli.it: “L’addio al Liverpool? Non mi aspettavo di lasciare l’Inghilterra. L’arrivo di Mignolet mi ha sopreso. Ho fatto la scelta giusta venendo qui, ora sto veramente bene. Futuro? Aspettiamo e vediamo, ho ancora un anno di contratto con loro ma non credo ritornerò.
Benitez? Rafa è il miglior allenatore che abbia mai avuto e mi mancava allenarmi con lui. Lo conosco molto bene e lui mi conosce alla grande. Noi sappiamo cosa può darci lui e tuttolo staff. Con Rafa è più facile avere un ottimo rendimento. Quando lui mi allena riesco a dare il meglio di me e per questo devo ringraziare lui ma anche tutto il suo staff, da Xavi Valero a Paco De Miguel.
La squadra attuale? Abbiamo acquistato grandi giocatori, come Callejon che è in un momento straordinario. Josè sta facendo molto bene, se continua così potrà entrare ben presto nella rosa della Spagna.
Difficoltà di ambientamento in Italia? A Napoli adottiamo la stessa filosofia di gioco che avevamo al Liverpool. La difesa deve stare sempre alta, ed io devo essere sempre pronto ad uscire. Qui gioco di più la palla con i piedi che con le mani: i miei lanci devono sempre andare alle spalle dei difensori avversari. Queste qualità si adattano molto a me.
Cosa ti piace di Napoli? La vita stessa, il calore, il clima, l’affetto della gente anche quando guido. Le persone sono molto aperte, come nel sud della Spagna. Questo è un motivo del mio rapido ambientamento e sono assai grato alla gente di Napoli per questo.
Differenza tra Napoli e Liverpool al ristorante? A Liverpool mai nessuno ti interrompe mentre pranzi, a Napoli sì! Ma non mi importa. E’ sempre per il meglio, è differenza di carattere. In Inghilterra c’è molto più rispetto per la privacy di un giocatore. Qui a Napoli invece c’è una diversa cultura.
Benitez santo se vinciamo qualcosa? A Napoli tutto è possibile. Se ciò accadrà, ci saranno San Gennaro, San Maradona e San Benitez. Vincere qualcosa d’importante porterebbe Rafa a diventare santo e ad essere accostato a Maradona, che dai napoletani è importante quasi quanto una religione.
Felice? Tanto, ma se vinceremo qualcosa lo sarò ancora di più”.