Réveillère, e uno. L’esterno annunciato e già preso. Per scelta e soprattutto necessità. Lui, per ora. Perché la riflessione per entrambe le fasce continua, e non è escluso che un altro ancora ne possa arrivare. Mesto ne avrà per un po’ e l’osservazione di quelli che già ci sono prosegue. E allora, occhio agli esterni. Che le idee non mancano. Idee, però. Solo quelle per adesso. E da maturare. Come i giovani Blind dell’Ajax, Vrsaljko del Genoa e Teles del Gremio, là dove c’è. A Benitez piace Azpilicueta ma l’esterno del Chelsea costa quasi venti milioni. Occhio a Blind dell’Ajax, Vrsaljko del Genoa e Teles del Gremio. Vargas in prestito, e tutto sarebbe più facile. Chi costa un botto è invece Azpilicueta, quasi venti milioni. E’ un pallino di Rafa Benitez. Al Chelsea con Mourinho non gioca mai. Centrotrè minuti appena in tutta la Premier, e sempre partendo dalla panchina. Eppure è nazionale. Ed ha talento. Il requisito minimo per entrare nel database di Castelvolturno: un cervellone elettronico in continuo aggiornamento.
GONALONS E FERNANDO. Ce n’è per tutti i ruoli e ogni esigenza. E quindi anche listoni di difensori e centrocampisti. Quelli che De Laurentiis ha un po’ annunciato e quasi promesso. Un mediano innanzitutto, tosto e di personalità. E che faccia gioco. Maximilians Gonalons il nome di una lista selettiva. E’ lassù in cima alle preferenze da mesi. Già trattato, lusingato e quasi convinto. Poi i tentennamenti del Lione e il legame con l’ambiente, lui che è capitano ed è nato lì. Forte di testa, Gonalons ha fisico e piede buono, il destro. Vede il gioco e lo spezza. Un po’ Inler, un po’ Behrami. Quello giusto, insomma. In estate non sono bastati quasi quindici milioni. Il Lione s’è impuntato, Jean Michel Aulas presidente-padrone. Neppure l’amicizia con De Laurentiis l’ha fin qui ammorbidito. Si vedrà. Fernando del Porto l’altra ipotesi per chiunque cerchi un centrocampista. Va in scadenza a giugno 2014. Prenderlo sarebbe un affare. Poi però ci sono le caratteristiche da considerare, e le preferenze (legittime) di Benitez. Lo scouting individua, Bigon fa la cernita, Rafa decide. Fernando ha doppio passaporto, brasiliano e portoghese. Il piede non è raffinatissimo, però ha centimetri e muscoli. E in mezzo al campo si sente. E’ il più facile da raggiungere, forse non il primissimo della lista.
MATIC. La tentazione Matic è più forte, fortissima. Serbo di nascita, nazionale con Mihajlovic in panchina. Gioca col Benfica, e a Lisbona ci sta benone. «Non ho esigenza di andare via, deciderà la società». Ha una clausola rescissoria da cinquanta milioni di euro. Con trenta può però partire. Si sussurra di contatti. E di un interesse che va oltre l’apprezzamento. Classe ’88. Matic è un mediano di ruolo, centrale di difesa in emergenza. Sarebbe un crac a gennaio, sennò c’è giugno. Certe idee restano, e per molto. Fino a che non svaniscono. Skrtel in difesa resta l’ideale per Benitez. E purtroppo, ormai, e di nuovo, anche per il Liverpool. E’ lui il titolare, e non si muove. Più di Agger: 440′ giocati appena. Benitez valuta. Lui e anche gli altri. Suggestioni, possibilità, il tempo delle scelte sicure arriverà più in là. Su Rojo dello Sportin Lisbona si ammassano relazioni. Balanta del River Plate è invece un colosso. Ha potenza e prepotenza. E gioca in tre ruoli della difesa, centrale e anche esterno sinistro se serve. Ha qualità e prospettive enormi. E pure i difetti tipici dell’esuberanza giovanile.
SCHAR. Quella che è ormai più virtù che limite per Fabian Schar, ventuno anni, centrale del Basilea. Nazionale svizzero. Per lui garantiscono Inler, Behrami e Dzemaili. E Hitzfeld, guru della panchina. Schar è osservato speciale in tutte le partite di Champions. Ha stazza, reattività e fiuto del gol. Di testa sa farsi rispettare. Il valore di mercato si è impennato negli ultimi mesi. E l’interesse verso di lui, ovviamente, cresce proporzionalmente.