Niente panico!
E’ una sorpresa che il Napoli perda due partite di fila? Si, certo
Vuol dire che il Napoli sta crollando/è crollato? No, assolutamente
Il Napoli perde la seconda gara di fila, come non era mai accaduto in stagione, su un campo che ormai è stregato da quarant’anni, contro un Palermo voglioso ma poco lucido, che capitalizza al massimo il caos in campo nel finale di primo tempo. Non è riduttivo dire che la gara è tutta lì, in quei dieci minuti finali della prima frazione, perchè gli azzurri incassati i due colpi si disuniscono e privi di due riferimenti fondamentali (soprattutto sul piano carismatico) come Lavezzi e Cannavaro non rialzano la testa nel secondo tempo.
Si possono perdere due gare in questo folle campionato e rimanere con le distanze invariate su quarto e quinto posto, e due sconfitte pur lasciando l’amaro in bocca non possono cambiare il giudizio su una stagione strepitosa a prescindere, ma la sorpresa c’è fino a un certo punto considerato che la manovra offensiva del Napoli dipende moltissimo dal Pocho, e se contro l’Udinese effettivamente la sconfitta era apparsa per taluni versi casuale, quella di oggi è stata più netta sul piano della convinzione prima ancora che del gioco. Ovviamente Mazzarri qualche riflessione dovrà farla, soprattutto sul rendimento di due suoi uomini cardine come Campagnaro e Maggio, sembrati spaesati a più riprese e giù di tono in condizione.
Nonostante la necessità di essere critici (ma sempre con i piedi per terra) si deve guardare alle prossime gare (Genoa e Lecce) con fiducia e ottimismo, rasserenati dal fatto che, indipendentemente da qualche scivolone che in una stagione lunghissima può capitare, il Napoli ha un’identità di squadra e di gioco e onorerà questo campionato fino in fondo, e ci auguriamo centrerà l’obiettivo europeo che ha meritato in questi otto mesi di partite.
Come sempre accade in queste circostanze, spunteranno fuori da ogni dove Cassandre e anche qualche Rosario Chiarchiaro (con patente di iettatore) a disegnare nubi, tempeste e sciagure sul futuro della squadra azzurra, ma davanti a costoro citando il sommo Dante, si può solo dire “non ti curar di loro, ma guarda e passa”. Prossima fermata Europa.
Andrea Iovene