Di Natale dribbla ancora una volta il San Paolo. E con questa di oggi fanno tre. L’attaccante dell’Udinese salta l’appuntamento con Fuorigrotta con la stessa precisione con cui domenica sera il suo colpo di tacco con «sombero» incorporato ha lasciato sul posto lo juventino Bonucci. Nelle ultime quattro trasferte della sua Udinese a Napoli, Di Natale ha giocato solo 78 minuti nella gara dell’ottobre del 2012 (finì 2-1 per il Napoli). In precedenza aveva saltato le sfide delle due stagioni precedenti. Insomma, il piccolo Totò non gioca mai contro gli azzurri: anche perché – da gran tifoso degli azzurri quale è – non vorrebbe mai essere chiamato «core ‘n grato». Un caso, una coincidenza. Forse sì, forse no. Certo è che il bomber inno alla longevità del calcio italiano si fa male sempre poche ore prima della trasferta a casa sua. Una casa stregata, verrebbe voglia di dire. Una specie di macumba che si abbatte ogni volta che il calendario segna per Di Natale il viaggio sotto il Vesuvio. A prescindere (come direbbe l’altro Totò) dalla classifica della sua Udinese, non proprio rassicurante.
Al San Paolo in pratica ha giocato appena quattro volte in tutta la sua carriera bianconera (cinque compreso la gara con l’Empoli nel 2002). Non è uno stadio che gli porta un gran bene, questo è ormai scontato. Basta che ne fiuti l’odore e gli capita qualcosa. Considerando anche nelle negli ultimi 4 campionati ha giocato con una media di 36 presenze (su 38) significa che sicuramente ha fatto bene, anche se lui nega, ad aver detto di no alla corte di De Laurentiis qualche anno fa. Perché a Fuorigrotta ha fatto gol una sola volta (su 230 gol che ha segnato in carriera): 31 gennaio del 2009, finì 2-2 e lui trasformò il rigore del 2-1. Ci pensate: il serial-capocannoniere degli ultimi anni (in cui ha segnato, nell’ordine 29 gol, poi 28 e poi due volte 23 reti) che a Napoli si paralizza. Totò, anche stavolta, se ne resta a Udine, nella sua villa nel centro città. Non parte per Napoli con il resto della sua Udinese già priva di Muriel (distrazione al flessore), Guidolin ricorrerà ai ripari schierando prima punta Nico Lopez. «Per ripetere la prestazione di Torino dobbiamo essere ben preparati – spiega Guidolin – Sicuramente portiamo in dote l’esperienza positiva sul piano del gioco maturata allo Juventus Stadium, possiamo mettere in difficoltà i partenopei. A Torino siamo stati bravi e attenti fino al 93′ e siamo stati applauditi. Ora, però, abbiamo bisogno di punti, non di complimenti».
FONTE Il Mattino