In quest’inizio di stagione del Napoli c’è un giocatore che è stato preso pochissimo in considerazione e che negli anni precedenti è stato un simbolo degli azzurri: si tratta di Paolo Cannavaro. Il difensore classe ’81 fin qui ha giocato soltanto 4 partite sulle 20 disputate tra campionato e Champions, tutte in campionato, rispettivamente contro Atalanta (titolare), Sassuolo (titolare), Genoa (subentrato ad Albiol) e Roma (subentrato a Britos). Insomma, troppe poche presenze per un capitano e trascinatore, che è al Napoli dal 1998, salvo le esperienze con Parma ed Hellas Verona, ed ha collezionato fin qui 278 presenze e 9 reti con gli azzurri che ha trascinato dalla B alla A prima e alla vittoria della Coppa Italia poi, con una vittoria contro la Juventus per 2-0 all’Olimpico di Roma il 20 maggio 2012.
CANNAVARO COME TERRY, CON BENITEZ STESSO DESTINO Paolo Cannavaro non è il primo leader che viene utilizzato raramente da Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo, infatti, l’anno scorso al Chelsea aveva ridimensionato il ruolo di John Terry, capitano e simbolo dei Blues, relegandolo spesso in panchina, proprio come sta accadendo quest’anno a Cannavaro. Il difensore inglese, infatti, l’anno scorso ha collezionato soltanto 14 presenze in Premier League, di cui 7 dall’arrivo di Benitez sulla panchina dei londinesi. Terry quest’anno è ritornato titolare con Josè Mourinho, il quale ha dichiarato che il capitano del Chelsea aveva perso la sua autostima a causa delle poche partite disputate l’anno scorso.
FUTURO A causa dei troppi errori difensivi commessi dal Napoli in quest’ultimo periodo, in molti sono dalla parte di Cannavaro e vorrebbero rivedere stabilmente tra i titolari il numero 28 azzurro, visto che Fernandez e Britos non assicurano completa affidabilità, al contrario di Raul Albiol, unica certezza in una difesa troppo traballante per una squadra che vuole vincere (26 gol subiti in 20 partite tra campionato e Champions). Ma nelle ultime ore sono insistenti le voci che portano ad una partenza del calciatore cresciuto nella Loggetta di Fuorigrotta, conteso da offerte estere e un clamoroso ritorno a Parma.