“C’è solo un capitano” griderebbero i suoi tifosi. Paolo Cannavaro fino a poco tempo fa non veniva nemmeno messo in discussione, l'”eroe” che ha contribuito a portare il suo Napoli dalla C alla “C”hampions ha segnato indubbiamente uno dei periodi più belli della storia partenopea. Una cavalcata che ha regalato innumerevoli gioie e che hanno trasformato dei sogni piccole realtà.
Nel gioco di Mazzarri, era la colonna portante della famosa difesa a tre, titolare indiscusso, si è reso protagonista di questa avventura.
“Uomo spogliatoio“, tanti hanno imparato a conoscerlo con tale definizione, colui che oggi unisce il gruppo e dopo l’addio al calcio giocato di Grava, l’unico veterano in questa rosa giovane.
Come nelle più belle storie, però, c’è sempre qualcosa che non va per il verso giusto. L’arrivo di nuovi compagni, di un nuovo modulo e soprattutto di un nuovo allenatore hanno messo dietro le quinte l’attore principale di questa squadra. Evidentemente nel suo gioco a quattro, Benitez non lo considera consono e così puntualmente gli si sono stati preferiti Fernandez e Britos.
E’ sembrato strano inizialmente vedere il capitano dalle mille avventure in casacca e non a lottare in mezzo al campo. Nessun tifoso, infatti, era abituato a tale visione. I più “maligni” hanno considerato questa clamorosa esclusione, un preludio di addio. Inutile nascondere che Mazzarri lo porterebbe volentieri nella fredda Milano, conoscendolo molto bene e ritenendolo perfetto per il tipo di modulo che ama schierare.
Nel calcio, però, per fortuna esistono ancora i sentimenti, i tanti addii importanti avvenuti negli ultimi anni hanno segnato e vedere l’indiscusso capitano azzurro in una squadra rivale, potrebbe ferire (e non poco) i tanti tifosi che gli sono affezionati.
Natale è alle porte e con tante probabilità potrebbe essere l’ultimo al Napoli. Il mister ha chiesto un “regalo” al presidente De Laurentiis e chissà se il nuovo arrivo non sia proprio un difensore. A questo punto, le chances di giocare sarebbero ridotte al minimo e di certo la sua voglia di mettere gli scarpini non è ancora giunta al termine.
La situazione si farebbe, dunque, più intricata del previsto. i tifosi, ormai, si sono divisi in due fazioni diverse: c’è chi lo vorrebbe fino alla fine qui e chi, invece, trova più opportuno che cambi aria.
Il contratto di Cannavaro, inoltre, scadrà nel 2015 e, come non tutti sanno, contiene una clausola particolare riguardo le presenze, se non riesce a farne un certo numero, lo stipendio gli verrà decurtato. Bigon, però, ha rassicurato lo stesso giocatore e il suo agente e ha promesso di eliminare tale restrizione.
In un mondo dove le bandiere non esistono più, dove l’attaccamento ad una maglia viene spesso preferito ai soldi, scene del genere sono rare: ha promesso più volte amore eterno al Napoli, legame che è nato fin da piccolo, quando felice andava allo stadio e sognava di poter indossare un giorno quei colori. Il passato dolce, nasconde adesso un sorriso amaro.