L’editoriale di Deborah Divertito: “Letterina a Babbo Natale”

Caro Babbo Natale,

anche quest’anno, come tutti gli anni, sono qui a scriverti i miei desideri e a chiederti i regali che vorrei sotto l’albero. È vero che a casa mia l’albero non c’è ancora, ma, abbi fede, per il 24 notte ci sarà. E’ vero che non ho il camino e non saprei come farti entrare. Lascerò la finestra socchiusa. Effettivamente, entrare dalla finestra non è proprio agevole per la tua età e la tua mole, ma anche il camino non è proprio una cosa facile facile. Beh, hai ragione. Farà anche freddo, ma dovresti esserci abituato. La Lapponia non è mica la California! Insomma, Babbo Nata’, già è complicato scriverti e farti arrivare la lettera prima del 24 con le poste italiane! Ora ascoltami e poi vediamo se riesci ad accontentarmi.

Babbo Natale mio, quest’anno non è stato un anno facile. Molti problemi a lavoro, molti problemi in famiglia, molti problemi nel mondo. So che non sei la fata turchina con la bacchetta magica, il vestito ti starebbe malissimo, senz’offesa, e so che non sei il genio della lampada, già il camino è stretto, per cui mi terrò bassa con le pretese e non ti chiederò cose impossibili, come la pace nel mondo, la coscia lunga della D’Amico o il triplete. Per quanto riguarda quest’ultimo, poi, un paio di cose già sono andate. E se non sono tre, che triplete è?! Tranquillo, non ti chiederò neanche che il Presidente spenda quei famosi 50 milioni che ha promesso a gennaio. Nessuno ci ha mai creduto. Un po’ come credere in te che ti cali da un camino e porti i regali a tutti i bambini del mondo.

Però, quattro o cinque piccole cosucce, secondo me, me le sono meritate. Anzi, ce le siamo meritate, noi, tutti, tifosi del Napoli. Un po’ di più, se permetti, quelli che marcano presenza ogni settimana, che sia al San Paolo o fuori casa, quelli che già stanno organizzando il viaggio per Swansea, senza neanche sapere quale sia l’aeroporto più vicino. Insomma, qualche richiesta c’è. E non possono restare inascoltate.

1.     Mai più tiri a giro di Lorenzo Insigne. È troppo?! Ok! Mai più di tre tiri a giro a partita per Lorenzo Insigne. Caccia la lingua quando segna, ma non  è Del Piero. Con tutto l’odio agonistico che posso avere per il bianconero, devo ammettere che il piedino era niente male. Forse, anche quello di Lorenzo, ma è usato a sproposito. Quando non serve. E non è efficace. I fischi sono brutti, lo so. E allora, per evitarli, alla prossima palla che finisce a lato della porta avversaria, quando, invece, c’è Higuain da solo davanti al portiere o Callejon perfettamente smarcato dopo chilometri di corsa e un miliardo di finte, fa’ qualcosa. Non lo so. Soffia da dietro.  Un po’ d’intelligenza tattica o semplicemente un po’ di umiltà e più efficacia.

2.     Realizzare il desiderio nascosto di Armero, e, di conseguenza, anche il nostro. Cambiargli definitivamente ruolo e da difensore sulla fascia sinistra, fargli fare il coreografo del gruppo. Tanti bei passi di danza, una sequenza diversa per ogni goal, tanta gioia e tante soddisfazioni e applausi per Armero. Magari possiamo promuoverlo anche a coreografo delle cheerleaders, anche se queste fanno parte del terzo punto, e potrebbero non esserci più. Insomma, finalmente potremmo dire di avere una “difesa ballerina”, senza che questo significhi andare in ansia fino al novantesimo.

3.     Un esame di coscienza da parte delle cheerleaders e chiedersi: “siamo negli USA?”; “il pubblico, attende veramente con ansia le nostre esibizioni?”; “la musica su cui balliamo, è un piacere per i timpani dei nostri tifosi?”; “Tra fischi e applausi, cosa prevale?”; “Il ragù di mammà la domenica, può essere veramente sacrificato per quattro salti in padell..ehm, allo stadio?” E ja! Babbo Nata’! Pensaci tu, te ne prego.

4.     Mai più striscioni contro il Presidente, mai più cori provocatori contro la società, la federazione, Maroni che ormai non ricorda neanche più cosa sia una tessera del tifoso, le forze dell’ordine, cori a favore di diffidati, a favore di chi sostiene con “coerenza e mentalità” per poi farsi aprire i cancelli dagli ispettori di polizia per entrare senza biglietto. E facciamo tornare allo stadio i cori di sostegno per la squadra, per i giocatori, per la nostra maglia azzurra che è bella da togliere il fiato.

5.     Infine, cos’ha passato veramente Marek Hamsik?

Hai visto, Babbo Nata’?! In fondo non chiedo mica tanto?

Grazie mille e Buon Natale…a tutti voi!

Home » Notizie Napoli Calcio » Editoriale » L'editoriale di Deborah Divertito: "Letterina a Babbo Natale"

Gestione cookie