Elementare, Watson: perché ormai il piano è tracciato e si può andare a leggere (a interpretare) liberamente in quel mercato che verrà, nel gennaio bollente. Nulla è impossibile, ma le probabilità che il Napoli approdi laddove ha scelto di atterrare sono complicate: però esistono le priorità, o se preferite le gerarchie, e dunque nella calza della Befana o in quel che accadrà immediatamente dopo, vale la pena di lasciarsi libero l’alfabeto dalla A alla Z e poi di provare a sbirciare nel futuro.
SONG E’ NAPULE. La prima scelta. inutile tergiversare, è sulla mediana, in quella terra di qualcuno che ormai è abitata da troppo tempo (soltanto) da Behrami, Dzemaili e Inler e nella quale serve almeno un rinforzo: si riparte da lì e il resto, pur restando fedeli alla scelta d’una qualità elevata, diviene contorno. Si ricomincia però in quella palude nella quale ogni elemento ristagna: servirà pazienza, il tempo necessario per capire le intenzioni altrui, avendo le proprie ben chiare. Alexander Dimitri Song Bilong (26) è divenuto il riferimento del centrocampo, intorno alla sua figura si concentra l’attenzione del Napoli, che ha tanto altro in mente, ma che preferisce conservare poi per quando saranno necessarie le idee-alternative: è di un carattere del genere che ha bisogno una squadra ritrovatasi (consapevolmente) con l’organico in inferiorità e vanno bene i Gonalons, i Sandro, i Matuidi, i Fernando, ma le convergenze parallele – per dirla in politichese – conducono verso Barcellona, diramazione Camerun, dove c’è un centrocampista di statura internazionale che gioca pochissimo e che però non può continuare a starsene a guardare, perché poi a giugno arriveranno i mondiali. Song è divenuto da un po’ qualcosa in più di una tentazione, forse è addirittura una possibilità: ma per saperlo, bisognerà discuterne con il Barça e ciò potrebbe avvenire solo dal 3 gennaio in poi.
REDS. Il piano B conduce direttamente in difesa, un’emergenza strategicamente meno rilevante ma egualmente importante: a Benitez, e si può intuire nei messaggi neanche troppo subliminali, piace da matti Daniel Agger (29), che nel Liverpool ha poco spazio, che qualche soddisfazione vorrebbe ancora prendersela, che s’è lasciato aperta una via di fuga e però senza forzare troppo la mano, perché non si sa mai. Però è indiscutibile che tutti gli altri vengano molto dopo Agger: e dopo il no del Liverpool al prestito, il Napoli s’è guardato intorno, ha rimesso in ordine il proprio taccuino (Zouma, Vermaelen, N’Koulou) però ha scelto di far scivolare via qualche altra settimana, di preparare un nuovo assalto al bunker dei Reds e poi, eventualmente, di virare.
A SINISTRA. E’ invece assai chiaro che non ci siano margini per avere Kolarov dal Manchester City, il mancino di ferro individuato per darsi un ulteriore tocco di classe e dotare le corsie di muscoli ma anche di esperienza internazionale: lui, Maggio e Zuniga avrebbero formato il terzetto di quelli che un giorno si chiamavano titolarissimi. E allora: Luca Antonelli (27) prepari – ma sul serio – le valigie, dopo aver sentito Preziosi e i propri procuratori. Le tenga lì, sull’uscio di casa, sapendo che al mercato ciò ch’è fatto si dissolve per un nulla. Però a sinistra ora c’è la sua sagoma.
FONTE Corriere dello Sport