L’estate del 2008 fu calda e ricca di impegni. Il Napoli partecipò alla Coppa Intertoto e si apprestava a ritornare tra i grandi campi a giocare l’Europa League dopo 14 anni di assenza.
Il lavoro per gli azzurri iniziò, dunque, molto presto (dal 2 al 22 luglio) poiché la prima gara che avrebbero disputato in Coppa Intertoto, era programmata per il 18 luglio.
Tra i tifosi si respirava una grande aria di entusiasmo, pochissimi avrebbero scommesso in questa crescita esponenziale del Napoli. In quella sessione estiva la squadra fu rinforzata con Christian Maggio dalla Sampdoria, Germán Denis dall’Independiente, Andrea Russotto dal Bellinzona, Leandro Rinaudo dal Palermo, Salvatore Aronica dalla Reggina Calcio, Blasi a titolo definitivo e rinnovata la comproprietà di Zalayeta con la Juventus. Furono ceduti invece Maurizio Domizzi, Emanuele Calaiò e Roberto Sosa.
Il 18 luglio vince nell’andata del 3º turno di Intertoto contro il Panionios per 1-0, stesso punteggio nel ritorno al San Paolo. Grazie a queste due vittorie riportate, il Napoli accedette ai preliminari di Coppa UEFA, battendo gli albanesi dell’Vllaznia: 0-3 a Scutari e 5-0 a Napoli. Già al primo primo turno di Coppa UEFA, però, il Napoli lascerà al Benfica il prosieguo in Europa. Il 3-2 dell’andata non serve agli uomini di Reja, battuti per 2-0 a Lisbona. Il sogno coppa UEFA svanirà in men che non si dica.
Data la forte preparazione atletica, i partenopei arrivarono al campionato già in perfetta forma e in grado di fare diversi punti. Il gioco del Napoli funzionava e divertiva.
Il girone di andata finì in modo positivo: quarto posto che avrebbe potuto dare l’accesso alla Champions League. Tante furono le vittorie riportate: Fiorentina, Juventus, Lazio, Palermo.
Lo sprint estivo aveva dato i suoi buoni frutti ma la stanchezza accumulata porterà, nel girone di ritorno, momenti di scoraggiamento. Il Napoli dal sogno Champions passò all’incubo retrocessione. I punti racimolati furono pochi: la prima vittoria avvenne solo il 26 aprile 2009 contro l’Inter con un goal di Zalayeta, come successe anche l’anno precedente.
Il mercato invernale portò all’ombra del Vesuvio solo Datolo e ciò paventò non poco i tifosi provocando in loro sconforto per un acquisto che non avrebbe apportato miglioramenti evidenti.
La squadra di Edi Reja si mostrò demotivata e priva di forze, nemmeno Hamsik, Lavezzi o Zalayeta riuscirono a risanare in pieno tale calo.
Alcune partite quell’anno furono davvero rocambolesche. Nella sfida contro la Fiorentina oltre Iezzo e Navarro, ad infortunarsi fu anche Gianello e così venne messo in campo il giovani Sepe, il quale fece così il suo esordio in serie A. Nel mercato invernale arrivò anche lo svincolato e ultraquarantenne Bucci: 5 portieri in un solo campionato fu quasi una situazione più unica che rara.
Le continue sconfitte seguite dagli infortuni di Gargano e Maggio, resero quell’anno il più brutto dell’era De Laurentiis, tanto che spinse il patron azzurro ad esonerare Reja, con il quale aveva un ottimo rapporto e chiamare al comando l’ex CT Roberto Donadoni.
I punti conquistati dal nuovo tecnico servirono per chiudere al dodicesimo posto e quindi con la salvezza assicurata.
Il giocatore con più presenze fu il neo arrivato German Denis (41 esattamente) mentre il capocannoniere fu Marek Hamsik con 12 goal totali.
I tifosi fecero il tutto esaurito contro la Roma e furono ben 60.240.
Gli azzurri, senza coppe né impegni, l’anno successivo, riusciranno a trovare quella serenità che era mancata.