La partita tra Hellas Verona e Napoli si avvicina: un match d’altri tempi, tra due squadre con tanta storia, una storia che è stata scritta da campioni, gol e anche tanta rivalità tra le due tifoserie, che si potrà rivivere, come i vecchi tempi, di domenica alle 15.
Come potranno non ricordare i tifosi partenopei quel gol di Maradona ai veronesi? In quella partita dell’85, finita 5-0 per gli azzurri, Diego firmò la rete del 3-0 e non fu un gol qualsiasi: palla che rimbalza qualche metro più avanti della linea di centrocampo, precisamente sull’out di sinistra, Maradona che la guarda e la insacca con grazia divina, sfoderando un tiro a scendere nel sette. Da standing ovation.
Ora è tutto diverso, il Napoli è una squadra diversa, che ha passato tanti momenti non belli, un po’ come l’Hellas, che però, adesso, lotta per lo Scudetto o almeno per l’Europa che conta.
Ed il Verona?
I veneti sono la squadra rivelazione di questo campionato.
Chi avrebbe mai immaginato che i gialloblu, neopromossi, con tanti giovani, dopo 18 giornate potessero guardare squadre come Inter, Milan, Lazio e Udinese dall’alto verso il basso?
Nessuno ci avrebbe scommesso, probabilmente neanche la stessa società o perfino gli stessi giocatori ed invece… Verona quinto in classifica con 32 punti, 34 gol fatti e 27 subiti, numeri da brividi, ripetiamo, dopo 18 giornate, per una squadra che parte con l’obiettivo salvezza.
L’Hellas, poi, fa ancora più paura in casa: analizzando la classifica sotto il profilo delle partite disputate in casa, i ragazzi di Mandorlini sono secondi, con soltanto la Juventus avanti.
Lo score casalingo è, quindi, impressionante: 24 punti in 9 partite, 19 gol fatti e soltanto 8 subiti.
A questo punto è facile chiedersi: a cosa deve fare particolarmente attenzione il Napoli?
I ragazzi di Benitez, sicuramente non gli ultimi arrivati, dovranno, comunque, stare attenti soprattutto in fase difensiva: il Verona è una squadra veloce nelle ripartenze, concreta e soprattutto non ha nulla da perdere.
Il loro finalizzatore, Luca Toni, giocatore che dall’alto dei suoi 36 anni sta sgomitando per una maglia ai mondiali brasiliani a suon di gol, 9 in 16 partite, non ha bisogno di particolari descrizioni, in quanto in moltissimi conoscono le sue caratteristiche: forte fisicamente, dominatore del gioco aereo, e goleador puro (detiene il record di maggior numero di reti in Serie A in una stagione, 31, segnati con la maglia della Fiorentina, con cui vinse la Scarpa d’Oro).
Non da meno sono i giovani Iturbe, Martinho e Jorginho: i primi due velocissimi, sono le ali a supporto di Toni, che forniscono spesso assist e segnano anche, soprattutto Juan Manuel Iturbe. L’ex River, che sta incantando l’Italia e non solo, ha segnato 5 gol in 14 partite, ed è uno specialista dei calci piazzati, proprio come Jorginho. Quest’ultimo, rigorista della squadra, è un regista classe 91, che piace anche al Napoli (Fonte: Gianluca Di Marzio), con il vizio del gol, 7 in 16 partite.
Attenzione, se così si può dire, al portiere, Rafael, omonimo del vice Reina, che sta regalando ottime prestazioni al pubblico del Bentegodi.
Il Verona, però, non è il Barcellona, ha anche punti deboli: difensori come Maietta, Moras, Cacciatore o Agostini, con tutto il rispetto, non possono spaventare attaccanti del calibro di Higuain, Mertens o Callejon.
Il Napoli non può temere i giovani avversari, anzi, dovrà essere astuto e soprattutto concreto, dovrà impedire qualsiasi tipo di ripartenza ai veloci sudamericani e dovrà imporre la propria esperienza, contro una squadra che, comunque, ha tanti giovani in rosa.
Dopo anni di distanza da quei match avvincenti, prepariamoci a vivere nuovamente una sfida storica, finalmente in Serie A, sperando che gli argentini partenopei, possano, ancora una volta, fare la differenza.
Riccardo Nicotra