Quella di Jorge Luiz Frello Filho, in arte calcistica e per amor di semplicità, Jorginho, sarà una domenica a dir poco strana. Fin troppo facile, immaginarlo, considerando che è l’uomo-mercato del giorno: in campo c’è la sfida Toni-Higuain, certo, ma è lui, il centrocampista brasiliano di Santa Catarina, il candidato alla sfilata clou della giornata: perché oggi sfiderà il Napoli con la maglia del Verona, ma all’ultima giornata del girone di ritorno potrebbe sfidare il Verona con la maglia del Napoli. Non è mica fantacalcio, questo: è il mercato.
LA TRATTATIVA. E allora, parliamone. Perché Jorginho è un giocatore sotto stretta osservazione, tanto da spingere Rafa a scherzarci anche su, come in altri casi (di mercato): «Chi è?». Battuta, risata e poi serietà. «Lo abbiamo osservato. Come sempre facciamo con i nostri avversari». Dice e non, soprattutto non, Benitez. Però il discorso, anzi la trattativa è in piedi, in evoluzione, e si ragiona già sulla formula. Sulle modalità: la valutazione iniziale firmata Verona del cartellino del centrocampista è stata di 13 milioni di euro, plusvalenza notevole considerando che Jorge è un prodotto del vivaio, e non è un caso che per la comproprietà siano stati richiesti sei milioni e cinquecentomila euro. Il Napoli, però, punta a limare un bel po’ la base: intorno ai dieci milioni, e dunque cinque per la comproprietà, l’affare è fattibile.
LA SITUAZIONE. La storia, comunque, vive una fase tiepida, non ancora rovente ma comunque in fieri: i contatti con il Verona e con l’entourage del ventunenne giocatore brasiliano, dotato di cittadinanza italiana, autore di 7 gol in campionato e preceduto dalla fama di rigorista infallibile, non sono ancora entrati nel pieno, però il nome è là, in bella mostra, pronto per essere riscaldato al momento opportuno. Tra l’altro, ci sono anche una serie di ragioni di opportunità, per non lanciare in orbita la situazione alla vigilia: Verona-Napoli è da sempre una partita ad alto rischio, con un contorno di estrema rivalità tra i popoli di tifosi. Insomma, avanti. Ma avanti con cautela: l’impressione è che la trattativa potrebbe entrare nel vivo dopo la giornata di campionato, dopo la partita. Magari con un incontro tra dirigenti. Le bocche sono cucite, però resta una certezza: la domenica di Jorginho sarà molto diversa dalle solite. Poco distante, e per la precisione a Parma, resta in ghiaccio il discorso relativo a Marco Parolo (28): il centrocampista, ieri in campo a Livorno, soprattutto per una questione di ruolo, e dunque di caratteristiche, non è considerato una priorità.
QUI BARCELLONA. Oltre l’Italia, oltre la pista italiana, c’è soprattutto il fronte spagnolo a tenere alta la tensione: Rafa prosegue il suo giro di contatti, di telefonate che sono dirette soprattutto verso la patria-Spagna: il pressing sul ventiseienne nazionale camerunense, Alexandre Song Bilong, e sul Barcellona, è proseguito incessante, ma la questione è sempre estremamente delicata. Facciamo complessa, complicata come poche altre. Il giocatore, comunque, piace moltissimo a Benitez, e non è un mistero, ma non è soltanto una questione di gradimento: il problema è sempre il medesimo, a gennaio non è facile per nessuno fare i bagagli e lasciare, a metà, la stagione di un club glorioso e in lotta sui fronti più prestigiosi.
LE PROPOSTE. Poi, le proposte: al Napoli sono stati recapitati i profili di Etienne Capoue (25), francese del Tottenham; Yann M’Vila (23), francese del Rubin Kaza; Andres Guardado (27), nazionale messicano che gioca nel Valencia. In realtà, nel club spagnolo c’è un giocatore che fa gola a Benitez, Dani Parejo (24), ma il diesse Rufete, ex allievo di Rafa proprio ai tempi della sua gloriosa esperienza da allenatore della squadra blanca, ha spiegato che il centrocampista per il momento non è in vendita. A meno che non arrivi un’offerta di quelle irrinunciabili. Siamo alle solite.
FONTE Corriere dello Sport