Il Napoli di Benitez a caccia del record di successi in trasferta

La fatidica prova del nove, quella superata per ben due volte. Ma, se a volte non c’è due senza tre, perché poi non provare addirittura a distanziarla oltre che superarla? Nove vittorie in trasferta ecco a cosa ci riferiamo. Il Napoli è riuscito nell’impresa-record per ben due volte e in tempi recentissimi. Entrambe con Walter Mazzarri e, naturalmente, in campionati a 20 squadre. La prima volta nel 2010-11 (terzo posto dietro Milan ed Inter, più qualificazione in Champions), e poi nella scorsa stagione con la piazza d’onore dietro la Juve e la qualificazione diretta in Champions. Come mai azzurri così corsari? Semplice. Anche per una questione di modulo, visto che quello del tecnico toscano favoriva al massimo le ripartenze a razzo, il contropiede fulmineo. Ed ecco che, in trasferta, dove gli altri avevano più spesso obbligo di fare partita, quel Napoli andava a nozze e il più delle volte il blitz era servito. Roba attuale, appunto, quella degli azzurri profeti anche fuori casa. Come mai in precedenza, o quasi. Perché poi, andando a ritroso coi tempi, ci sono i record relativi a campionati che furono, ma a 16 e 18 squadre. Nel primo caso il dato che balza all’occhio è quello del primo scudetto (1986/87) con sette blitz, numero eguagliato nel 1933/34 e 1988/89 (quando i club passarono a 18), mentre nell’anno del secondo scudetto (1989/90) i successi esterni furono cinque. Provando a fare un paragone, quelle nove vittorie nelle due annate di Mazzarri valgono (numericamente) qualcosa in più delle sette di maradoniana memoria, poiché sono da rapportare ad un totale di 19 trasferte e 20 squadre.

LA RINCORSA. E’ più che mai attuale ed avvincente. Anche Benitez ha mostrato di saperci fare, e pure molto, con le trasferte. Ove si pensi che, al giro di boa, cioè a quota 19 incontri, gli azzurri ne hanno portati a casa (dalle trasferte) ben sei su nove. E questo è davvero un gran bell’andare, visto che fuori dal San Paolo ne hanno perse solo due (Juve e Roma) e pareggiata una (Cagliari). Imponendosi per contro ai danni di Chievo, Milan, Genoa, Fiorentina, Lazio e Verona. Un ruolino di marcia davvero incoraggiante che al momento solo la capolista (con otto, però su dieci) è riuscita a superare.

LE PROIEZIONI. In base a questo dato parziale, dei sei centri in nove trasferte, le cosiddette proiezioni sino a fine campionato sarebbero da marcia trionfale. Poiché, se gli azzurri ne facessero altrettanti (di centri) nelle prossime dieci trasferte, si arriverebbe ad una super-quota di 12. E quindi, oltrepassando ampiamente la prova del nove. Meglio però tenersi ben ancorati al terreno (di gioco). Bissare lo scoppiettante andamento esterno sarebbe cosa fattibile, ma non scontata. Oltre ai descritti presupposti, quelli che lasciano ben sperare, tutto il resto deporrebbe a favore. Anzitutto il Napoli è un cantiere “in progress” e, con qualche nuovo ma mirato arrivo, le cose potrebbero ancor più migliorare. In secondo luogo, lo scoppiettante attacco a quattro punte messo su dallo spagnolo va che è una bellezza, anche in trasferta (18 gol), e c’è da aggiungere che probabilmente la difesa riuscirà ad incassarne sempre di meno. E poi, altro fattore di sicuro non meno influente, è quello relativo alla qualità dei match fuori casa. Il profilo va ad abbassarsi notevolmente nel girone di ritorno, con le concorrenti alle migliori piazze da affrontare in casa. Juve, Roma, Fiorentina e Milan al San Paolo, e solo l’Inter fuori. Il Napoli corsaro potrebbe continuare a tenere le vele spiegate.

FONTE Corriere dello Sport

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