Bianchi e la doppietta agli azzurri. Anche lui entra di diritto nei tanti calciatori che cacciano la “scienza” contro il Napoli

Gol al 90′ e doppietta per lui: Rolando Bianchi, attaccante del Bologna, in un pomeriggio, è passato dalla panchina/tribuna alla gloria.
Molti tifosi azzurri avranno pensato dopo la seconda rete “Ma chist, tutto stu ppoco, proprio pe nuje se l’er astipat?”
Questa domanda, probabilmente, sarà uscita spesso dalle bocche dei tifosi partenopei, visto che non è la prima volta che gli azzurri fanno vivere ad un giocatore (non da Pallone d’Oro, per dirla così) una giornata memorabile.
A Napoli, infatti, si sente spesso usare  l’espressione “cacciare la scienza” per affibbiarla a calciatori che, in pratica, si “risvegliano dal letargo” contro la squadra campana.

Se Bianchi è stato protagonista di ieri, cacciando abbastanza scienza con una doppietta più che inaspettata, visto che il giocatore era diventato un panchinaro fisso con Pioli, i suoi compagni di squadra, Davide Moscardelli e Panagiotis Konè, in passato non sono stati da meno. Il greco, sempre con la maglia del Bologna, mise a segno una rovesciata incredibile, siglando un gol da cineteca a De Sanctis, regalando i 3 punti ai rossoblù in rimonta al San Paolo. Il giocatore ex Chievo, invece, diventò la vera bestia nera del Napoli: partiva dalla panchina, entrava e faceva gol fantascientifici, tra l’altro decisivi.
Sempre del Chievo è Dramè, terzino sinistro che “cacciò la scienza” segnando un gol alla Roberto Carlos, pur non avendo le stesse caratteristiche. Per lui fu il primo gol in Serie A.
A proposito di Chievo, come dimenticare Marcelo Estigarribia, esterno di centrocampo, attualmente tesserato della squadra veronese, fece il suo primo gol in A, con la maglia della Juventus, proprio al San Paolo, in un Napoli-Juve 3-3.
Il cileno fu un flop di mercato, ma nonostante tutto, con gli azzurri “cacciò la scienza”.

Bisogna notare, però, come nella lista dei giocatori “scienziati”, non vi siano soltanto giocatori offensivi: il Napoli, infatti, ha fatto risvegliare anche portieri, come Pegolo, riserva sconosciuta ai tempi del Siena, che parò il rigore a Cavani e fu protagonista di una prestazione da urlo, o difensori del calibro di Gobbi e Modesto, terzini “goleador” di quel Parma che espugnò il San Paolo.

La lista però non finisce quì, (anzi!!!).
Non possiamo non citare “bomber di razza” come Carmona, Radovanovic, Jorquera, Comotto, Guana, Lanzafame, Larrivey, Reginaldo, Marchese o Simplicio.

Insomma, abbiamo capito come contro il Napoli, alcuni giocatori abbiano gli astri che girano a loro favore, facendogli cacciare la cosiddetta scienza.
A questo punto possiamo solo sperare che il prossimo gol subito dagli azzurri non ci faccia esclamare “Ma chi è questo?”

P.S. Chiediamo scusa se dovessimo aver dimenticato qualche “scienziato”, ma sono davvero tantissimi, con ruoli differenti… si potrebbe tranquillamente fare una formazione!

Riccardo Nicotra

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