Otto bilanci in utile consecutivi, con quello che si chiuderà al termine di questa stagione, e profitti che si attestano al 30 giugno 2013 sui 50 milioni di euro. È questa la “carta di identità contabile” della Società sportiva calcio Napoli del presidente Aurelio De Laurentiis. Uno stato di salute economico e finanziario che non può vantare nessun altro club in Italia e pochi altri in Europa. In questi dieci anni di era De Laurentiis il fatturato del Napoli è cresciuto in maniera esponenziale ed il “peso” del club nella galassia Filmauro è aumentato via via, diventando l’asset di gran lunga più importante. Per essere chiari, però, bisogna tenere distinti il piano del bilancio consolidato da quello dei possibili trasferimenti di utili dalla “controllata” Sscn alla “controllante” Filmauro: in altre parole, una cosa è quanto vale l’attività della Sscn per il Gruppo Filmauro, un’altra se l’attività calcistica viene usata come cassa per finanziare le altre attività.
I ricavi del Napoli. Dal 2004, da quando il presidente Aurelio De Laurentiis è alla guida della società rilevata dal fallimento, il Napoli ha incassato sempre di più. Il primo bilancio chiuso al 30 giugno 2005, aveva visto un fatturato di 11,3 milioni, salito nel secondo anno di C a 12,1 milioni. Nel 2007, con l’approdo nella serie cadetta, il giro d’affari del Napoli è più che raddoppiato a 41,4 milioni. Ma, ovviamente, è con il salto in serie A che la situazione economica del club è cresciuta: il fatturato dal 2008 al 2012 è salito progressivamente da 88,4 milioni a 155,9 (passando dai 108,2 milioni incassati nel 2009, i 110,8 del 2010, i 110,8 del 2010 e i 131,5 milioni del 2011). Nel 2013 il fatturato si è attestato sui 151,9 milioni. Dal 2004 al 2013 sono stati incassati in totale 811 milioni di euro. I sette bilanci consecutivi chiusi in positivo hanno prodotto utili per circa 50 milioni. Numeri che miglioreranno con la stagione in corso. Il bilancio che si chiuderà al 30 giugno 2014 sarà verosimilmente il migliore dell’era De Laurentiis. La plusvalenza legata alla cessione di Cavani e il ritorno in Champions spingeranno oltre i 200 milioni il fatturato, portando la cifra degli incassi decennali oltre la soglia del miliardo di euro. Nonostante l’aumento del costo del personale derivanti dal rafforzamento della rosa (tra ingaggio e ammortamenti il solo Higuain peserà per circa 20 milioni) gli utili potrebbero viaggiare tra i 30 e i 50 milioni (dipenderà anche da come si svilupperà l’avventura in Europa league). Il Napoli l’anno prossimo potrebbe registrare profitti complessivi decennali per quasi 100 milioni di euro.
La galassia Filmauro. Al 30 giugno 2012 (ultimo bilancio disponibile) il fatturato del Gruppo Filmauro (che tiene insieme i conti di 6 società più la Sscn) è stato di 194,7 milioni. I costi totali sono stati pari a 180 milioni, l’utile finale è di 10 milioni. Guardando alle due attività principali del Gruppo (calcio e cinema), va osservato che i proventi della gestione calcistica (diritti tv, sponsor, stadio) pesano sul totale della produzione per 82% (l’80% nel 2011), mentre le attività del gruppo collegate alla produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti cinematografici pesano sul totale per il 14%. I successi del Napoli calcio e la crisi del settore cinematografico evidentemente hanno spostato il rapporto di forza tra i due settori. Infatti, nel bilancio consolidato al 30 giugno 2009, che aveva un fatturato totale di 169,4 milioni, i ricavi della gestione della squadra di calcio erano pari a 109 milioni vale a dire il 65% del totale del fatturato (contro il 53% al 20 giugno 2008). Mentre le attività del gruppo collegate alla produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti cinematografici generavano nel 2009 ricavi per 44 milioni pari al 25% del totale del fatturato. Naturalmente anche i “costi” della squadra hanno un “peso” crescente nei conti del Gruppo: nel 2009 erano pari a circa il 40% dei costi totali (60 milioni su 154), nel 2012 siamo al 60% (103 milioni su 180), considerando le voci “stipendi tesserati” (52,7), “ammortamenti” (27,6), “costi per gestione squadre calcio” (8,7) e “altri oneri da gestione calciatori” (14,4 milioni).
Gli utili del Napoli. L’attività cinematografica è finanziata dal calcio? Non ci si deve far ingannare dal peso contabile della Sscn nella galassia Filmauro, in quanto il surplus tra ricavi (80%) e costi (60%) è un effetto legato al bilancio consolidato. La Filmauro si finazia in altro modo, non attingendo risorse dal Napoli. Dal 2007 al 2013, infatti, il Napoli ha prodotto 49,4 miloni di utili (nel dettaglio: 1,4 milioni nel 2007, 14,7 nel 2008, 10 nel 2009, 0,3 nel 2011, 14,7 nel 2012, nel 2013). Nel bilancio al 30 giugno 2013 il patrimonio netto risulta pari a 52 milioni, frutto di 43,4 milioni di riserve e di 8 milioni di utili del 2013 che sono stati a loro volta destinati a riserva (cui si aggiungono capitale sociale e riserve legali per 0,6 milioni). Non c’è traccia dunque di trasferimenti o dividendi dalla Ssnc verso la controllante Filmauro. Gli utili realizzati sono rimasti nella disponibilità del club. Il Napoli inoltre ha debiti totali, ma non con le banche, per 82 milioni e crediti per 54 milioni e depositi bancari e postali per 27 milioni di euro. Quindi è una società solida finanziariamente.
Qualche curiosità. Si parla di un futuro contratto di sponsorizzazione tecnica con la Nike. Il contratto con Macron scade in ogni caso nel 2015. Dalle visure camerali la Filmauro Srl che controlla il Napoli risulta per il 10% di proprietà di Jacqueline Baudit, mentre il 90% sono formalmente intestate alla società fiduciaria “Cordusio” del Gruppo Unicredit. Questa struttura societaria deriva dalla storica organizzazione della catena di controllo del Gruppo di proprietà di De Laurentiis ed è precedente all’acquisto del team calcistico.
Gli investimenti nel Napoli. Il costo storico della rosa del Napoli, vale a dire quanto sono stati pagati i circa 40 calciatori che hanno giocato in maglia azzurra in questi anni e che sono ancora contabilizzati nel bilancio al 30 giugno 2013 è di 155 milioni. Da Cavani a Campagnaro, da Lavezzi a Inler, da Uvini ad Hamsik, possiamo grosso modo considerare questa la spesa finora fatta dalla Sscn in questi anni. Calcolo da cui va esclusa l’ultima campagna acquisti (estate 2013) nella quale sono state fatte cessioni per 73,5 milioni (con plusvalenze per 69 milioni), e investimenti complessivi per 85,9 milioni (70,1 milioni per acquisti a titolo definitivo, 3,7 milioni per prestiti e 12,1 per acquisire in via definitiva atleti in vista della stagione 2013/14).
Marco Bellinazzo per Il Sole 24 Ore