Armero e Napoli, dal mercato di riparazione 2013 a quello 2014. Un rapporto che non è mai decollato

Ora è ufficiale, Pablo Armero è un giocatore del West Ham.

Il colombiano era arrivato al Napoli, che lo aveva prelevato dall’Udinese nel Gennaio 2013, in prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino, ma soprattutto era arrivato con tante speranze, da parte del club, dei tifosi ed anche sue.

Le speranze di far bene, però, ben presto sono svanite: nel primo anno con Mazzarri, il giocatore si fa riconoscere più per simpatia e creatività nelle esultanze, accompagnate da balletti, fatti con Zuniga, Cavani ed altri sudamericani della squadra. L’esterno azzurro, colleziona 15 presenze e 0 gol, convincendo poco Mazzarri, che, infatti, spesso lo fa partire dalla panchina, o comunque lo usa come giocatore da turnover.

Il Napoli, però, spinto anche dalla decisione di Benitez di tenere il colombiano, acquisisce la metà del cartellino dall’Udinese.
Armero inizia la nuova stagione con il morale non alle stelle, vedendo poco il campo, partendo dalla panchina, in quanto sostituto di Zuniga. Proprio l’infortunio di quest’ultimo, concede al suo connazionale la possibilità di giocare da titolare. Benitez, però, si cautela e preleva dalla lista svincolati l’ex Lione, Anthony Reveillere, che viene preferito ad Armero in più di un’occasione, forse anche a causa dell’adattamento non perfetto dell’ex Udinese al 4-2-3-1 di Benitez. Il colombiano, pur disputando 18 partite complessive, ancora una volta senza siglare alcun gol, capisce di essere ai margini del piano di “Don Rafè”.

Il rapporto tra la società azzurra e l’esterno colombiano, quindi, si interrompe qui, nel mercato di riparazione 2014, esattamente un anno dopo il suo arrivo a Napoli. Armero viene ceduto in prestito al West Ham, dove avrà l’opportunità di giocare con più continuità, facendosi, magari, apprezzare per le sue doti da calciatore e non solo per quelle da ballerino.

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