Ascensore finalmente in risalita, all’interno il carico azzurro s’è fatto parecchio più leggero. Sollevato, sarebbe il caso di aggiungere, dopo quella discesa alquanto brusca dall’inizio del nuovo anno. Il San Paolo dopo il San Paolo è da coinvolgente “uno-due” a giro molto stretto: quattro giorni per quella porzione di verità che va a rotolare dal campionato alla Coppa Italia. Con il Napoli che ha esorcizzato il Diavolo e adesso aspetta che pure la Lupa entri nella sua tana.
IL BIS. Premesse intriganti per una bella fetta di stagione in gioco, promesse di riscatto mantenute puntualmente, per giunta offrendo spettacolo adeguato. Perciò il bis (di pubblico) atteso sarà sicuramente servito. Se però quello dal punto di vista del risultato è ancora avvolto nella nebbia più spessa, d’altro canto l’indice della partecipazione lieviterà di molto. Di sicuro più di sabato sera, con quei circa 40mila che dovrebbero gonfiarsi considerevolmente sino a lambire i 50mila (forse anche più) poiché la corsa al ticket non ha conosciuto sosta in questi giorni. E il bello (cioè il picco) deve ancora arrivare. C’è in ballo la finale di Coppa Italia, mica quisquiglie.
INCETTA. Prezzi un po’ più su (è anche logico per una semifinale) ma voglia di esserci inalterata, anzi in palpitante crescita. Un’altra finale assicurata a fine corsa sarebbe il massimo, produrrebbe utili endorfine per correre più forte sia in campionato che in Europa League. Il passaggio di turno perciò alla stregua di vettore da cavalcare per aggiungere ulteriori significati alla rincorsa del Napoli. Non c’è bisogno di rammentarlo ai tifosi, la faccenda è ben chiara e la passione tornata bollente. Venti euro per le curve, 40 per i distinti e così via sino ai 120 della tribuna d’onore. Ma la scelta si restringe all’ormai vorticoso girare delle lancette tanto che, dopo la scontata prelazione esercitata dagli abbonati, restano solo piccole chiazze di curve e distinti inferiori, oltre alle tribune più care. Scivolati già come acqua fra le dita 35mila biglietti, e fra oggi e domani l’incetta potrebbe continuare a velocità raddoppiata.
ANALOGIA. Il precedente c’è ed è ancora molto fresco. Stesso stadio, stessa competizione, stesso livello, quello cioè della semifinale. Per Napoli-Siena (2-0) del 31 marzo 2012 si arrivò a 57mila spettatori e si staccò il biglietto per la finale dell’Olimpico. Cari ricordi ancora vivi e beneaguranti, anche se c’erano prezzi più abbordabili, come la stessa avversaria, che però nel complesso delle due manches seppe vendere cara la pelle. Napoli-Roma si sa è nel novero dei classici, amplificato anche dall’attuale cabotaggio delle due contendenti, seconda e terza, col tricolore (salvo colpi di scena) ormai da guardare in dissolvenza ed il 3 maggio dell’Olimpico da mettere obbligatoriamente nel mirino. E poi, se appena due settimane fa, per il quarto con la Lazio ce n’erano oltre 43mila, va da sé che il dato verrà ampiamente oltrepassato.
PRECAUZIONI. Servizio d’ordine rafforzato, per evitare contatti fra due tifoserie che non si amano tanto. Ma anche per scongiurare i tafferugli e le scaramucce (per fortuna circoscritti e risolti) di Napoli-Milan, con qualche contuso e un’auto data alle fiamme. Sono attesi circa 600 tifosi giallorossi, ma stavolta l’allerta sarà massima e il pericolo di contatto scongiurato. Colpo d’occhio assicurato al San Paolo, coreografia da big-event, cuori in subbuglio. Come sempre, d’altronde.
FONTE Corriere dello Sport