Numero 9 – In una Serie A sempre più sterile di campioni, Gonzalo Higuain sta dimostrando di essere uno dei migliori centravanti del mondo. Già da tempo ha allontanato il fantasma di Cavani, ora sta addirittura superando il suo predecessore. Il peso dell’attacco partenopeo è tutto nei suoi piedi e nella sua testa. Il movimento ed il tocco sotto sull’assist di Hamsik sono una delizia per palati fini. Solo un grande attaccante come lui, ha la capacità di sentire la porta in quel modo…
L’assist di Hamsik – Non è sicuramente il Marek di inizio anno, ma l’assist che ha fatto ad Higuain era quello dei giorni migliori. Pallone in profondità da vero trequartista, capendo alla perfezione il movimento dell’attaccante. La sua partita parte alla grande e si mantiene su buon livello per tutto il primo tempo. Nella ripresa paga la fatica e sparisce quasi dal campo. Sicuramente la colpa di questa scialba prestazione, non è tutta sua.
Iniziare bene – Nel posticipo del lunedì, sembravano continuare le sane tradizioni del Napoli. Ci eravamo ben abituati ad un ottimo inizio che sanciva poi una partita in discesa. Oggi i ragazzi hanno avuto un discreto impatto con il campo nel primo tempo, con buona qualità e ritmo nel gioco. Lo spettacolo è durato soltanto 45 minuti, perchè poi gli azzurri non hanno replicato. E’ raro quest’anno vedere la squadra di Benitez rimontata: oggi è mancata forza, grinta e freschezza…Forse l’Europa League inizia a farsi sentire.
Disattenzioni difensive – Ancora una volta la fase difensiva non perfetta è costata molto agli azzurri. Konate e Sculli, prima del pareggio, hanno sprecato occasioni rilevanti per i rossoblu, occasioni che una grande squadra come il Napoli non può concedere. Oramai siamo abituati a questo problema – che si presenta a cadenza alternata – e proprio per questo è strano che ancora non si sia trovato una soluzione. Il gol di Calaiò è la beffa che rende ancor più dura questa occasione di vittoria mancata.
Risultato in bilico – Mantenere una partita sull’ 1 – 0 non è mai il massimo della sicurezza e questa sera, gli azzurri non sono riusciti ad imprimere quel cambio di marcia decisivo dopo il vantaggio iniziale. La partita si è mantenuta sempre su ritmi medio-bassi e questo ha avvantaggiato Benitez sino al momento in cui Calaiò ha trovato la magia su punizione. Il pareggio in questi casi può avvenire in qualsiasi modo e purtroppo i partenopei contro il Genoa, hanno fatto conoscenza di un determinante fattore del pallone.
Possesso palla sterile – Oggi il Napoli ha avuto molto più possesso palla dei rossoblu, ma rispetto ad altre notti, il gioco non è stato spumeggiante. I passaggi sbagliati sono tanti, specialmente nella zona di campo che anticipa l’aria di rigore. Il centrocampo – complice anche un Jorginho assente – non ha saputo lavorare bene in termini di qualità ed i pericoli per gli avversari sono arrivati quasi esclusivamente da azioni personali di Higuain e Mertens.