Il tecnico della Primavera del Napoli, Saurini, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine di Real Madrid – Napoli. Ecco quanto riportato dal Twitter ufficiale della società:
“In questo torneo siamo stati fantastici, abbiamo vinto contro Arsenal, Dortmund, Marsiglia e alla pari del Real Madrid. Tanta amarezza, la delusione è molta. Nessuno credeva che potevamo giocarcela con loro, noi invece eravamo certi. Ci hanno negato un sogno, il recupero era appena terminato. Ho detto ai miei ragazzi di essere orgogliosi per questo torneo. Potete immaginare l’atmosfera che c’era negli spogliatoi dove c’è stata qualche lacrima di troppo, anche da parte mia. Nel secondo tempo ho voluto fare un cambio tattico e abbiamo fatto una grande partita, forse la migliore da quando alleno la Primavera. Ripartiremo con lo stesso entusiasmo in campionato per fare sempre bene. Non ci poniamo obiettivi e ci giocheremo tutte le gare fino alla fine. Il nostro obiettivo sono i play off anche viste le premesse di inizio campionato. Giochiamo con lo stesso modulo di Rafa Benitez cercando di portare i concetti della prima squadra. Questo fa parte della crescita di un progetto”.
Il tecnico Saurini risponde a SpazioNapoli: “Queste sono partite importanti perché ti forgiano. Dopo il gol preso alla fine vederli tutti stesi a terra a piangere fa sentire l’allenatore come un papà. I ragazzi escono fortificati da questa esperienza sia sotto l’aspetto tecnico che sotto l’aspetto morale e come personalità. Giocare una partita del genere qui a Madrid non è normale. Nessuna squadra che ci ha preceduto su questo campo ha mai messo in difficoltà il Real come noi. Ripeto ne dobbiamo essere tutti orgogliosi. Gli applausi dei tifosi ci hanno fatto molto piacere e poi sappiamo benissimo che il napoletano dopo le difficoltà riesce sempre a rialzarsi. Sotto l’aspetto della rabbia sarebbe stato meglio perdere con un largo margine. Invece una sconfitta del genere ti fa sentire grande perché hai giocato alla pari contro una squadra più forte. C’è rabbia per come si è perso, ormai era finita e dovevamo battere solo i calci di rigore. Il corner non andava battuto perché il tempo era già scaduto. Ci hanno negato un sogno. Però preferisco perdere così e uscire a testa alta da vero napoletano“.
Dal nostro inviato a Madrid il direttore Antonio Manzo