Una squadra perfetta. Gli uomini giusti al posto giusto. Vederli in azione è un piacere e un orgoglio. Napoli alla conquista del mondo. Mi riferisco ovviamente al meritatissimo Oscar vinto dal film di Paolo Sorrentino “La grande bellezza”. E la squadta perfetta è ovviamente quella cinematografica, formata dal suddetto Paolo, da Tony Servillo e da Nicola Giuliano, che ha un passato da rugbysta, e ora è un esperto di Fantacalcio. Una vittoria memorabile.
Bella e significativa la dedica di Sorrentino a Maradona, che annovera il Pibe fra i suoi Maesti di Bellezza.
A Livorno per la squadra di calcio di Napoli, le cose sono andate diversissimamente rispetto a Beverly Hills.
Priva dell’Hidalgo e con in campo l’ombra di Marekiaro, gli azzurri escono dall’Ardenza con un punticino stortignaccolo che conferma tutte le perplessità nei confronti di una compagine incostante e spesso indolente.
Insolente è invece il cammino degli ergastolani. Aiutati stavolta non più dagli arbitri, ma da un gigantesco “Fattore C”, che nega ai Decaduti Patonzi almeno tre gol. Poi ci pensano i Nuovi_Dioscuri a mettere a sicuro il risultato e il terzo scudetto dell’era dell’incontinente Conte.
Non si contano gli sbadigli nel big match all’Olimpico fra i Sangue-Oro e gli Interorientali. E non si contano manco i cazzotti. Gara in cui da sempre è in prima linea Daniele De Rossi. Beccato non dall’arbitro ma dalle telecamere. Prandelli prende atto e non lo inserisce fra i convocati.
Fra i convocati ecco la coppia granata Cerci-Immobile, nonostante la batosta casalinga contro i doriani di Gabbiadini, ingiustamente ignorato.
E fra i convocati ecco Gabriel Paletta. Di cui mi vanto essere fervente ammiratore non da ieri. Novità assoluta per la Nazionale, Paletta è argentino con genitori calabri. Ha scelto la Nazionale italiana per via dell’Inno. Afferma che “Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò” sono parole che gli danno i brividi.
A me danno i brividi le parole pronunciate dal Neo-Premier che promette di aggredire i patrimoni criminali della Mafia Spa, e intanto nomina sottosegretario Antonio Gentile definito senza mezzi termini dal deputato PD Enza Bruno Bossio “’Nu mafiuso”.
Dunque non hanno torto i tifosi del Leeds che sfilano per le vie di Londra vestiti da “mafioso italiano”, per protestare contro l’acquisto della società da parte di Cellino che sta per abbandonare Cagliari. Prima lo fa, meglio sarà per tutti.
Il Cagliari intanto stravince contro Guidolin, e si impone all’attenzione delle cronache anche grazie alla lodevole iniziativa dei laccetti arcobaleno contro l’omofobia. Poi si scopre che la “lodevole iniziativa” è una eccellente campagna pubblicitaria orchestrata da un bookmaker multinazionale, che ha pagato profumatamente i calciatori per la spontaneità. Da brividi.
Da brividi – ma esilarantissima – la parola che pare sia scappata a Papa Francesco durante l’Angelus domenicale. Sul web circola un video in cui il Pontefice pronuncia inequivocabilmente la parola: “Cazzo!”. Boom di consensi.