La sua prima volta allo stadio Do Dragao, la casa del Porto, terra storicamente di difficile conquista per gli avversari. Gonzalo Higuain cerca il primo gol europeo in trasferta, un’altra rete pesante per spingere il Napoli ai quarti di finale di Europa League. Già, perché l’argentino è un punto fisso per Rafa, in Europa, come in campionato. Insostituibile. Questa è una delle sue serate, la sfida a distanza con Jackson Martinez, il colombiano del Porto, inseguito in estate dal Napoli. Quando si alza la posta il Pipita non sbaglia mai e mette il suo marchio vincente. Più il match è importante e più l’argentino si esalta. «Martinez? Un ottimo attaccante, lo abbiamo incontrato da avversario in amichevole ad agosto. Però, dobbiamo pensare a noi e a fare il nostro gioco, come sempre per arrivare al risultato», spiega in conferenza stampa Gonzalo con il solito filo di barba e lo sguardo sveglio. Higuain e Martinez, tutti e due bomber decisivi, un po’ di più l’argentino in verità: 20 gol stagionali, reti pesantissime in tutte le competizioni.
Martinez, colombiano di 27 anni, l’erede di Falcao in nazionale, sta facendo bene (22 gol in 37 partite) nella stagione non felicissima del Porto, terzo in campionato e da pochissimo con un nuovo allenatore, Luis Castro. Una grande sfida tra i due uomini gol. Una sfida di quelle tagliate a misura per Gonzalo. Porto-Napoli è l’ottavo più prestigioso di quest’Europa League, due squadre retrocesse dalla Champions. Avversario di grande tradizione e blasone il Porto: due Champions League in bacheca, l’ultima con Mourinho che qui è sempre un mito e la cui immagine è ancora presente alla sala arrivi dell’aeroporto. Il Porto è squadra nobile e ha un tifo appassionato, anche se l’orario del match (le 18 locali, 19 in Italia) non è di quelli che spinge per il tutto esaurito. Ma allo stadio farà molto caldo e non solo perché la temperatura qui è da primavera inoltrata. «Non ho mai giocato in questo stadio, in Portogallo, l’unico mio precedente è un’amichevole a Lisbona», dice il Pipita. Un motivo in più per lasciare il segno, quindi. Il gusto della sfida, il fascino della sfida, sempre e comunque, in Europa League come in campionato. «Il Porto è un ostacolo duro, vogliamo superarlo ed andare avanti. Vogliamo provare a vincere questa manifestazione perché abbiamo le possibilità di farlo».
Higuain non è certo tipo da tirarsi indietro, punta al massimo, vuole il massimo. E studia il piano per annullare il Porto, una strategia per mettere in difficoltà gli avversari in questo match d’andata degli ottavi di Europa League. «Sarebbe molto importante segnare in vista della sfida di ritorno al San Paolo. Ma nella stessa misura è importante non subire reti. Per questo dobbiamo tutti quanti lavorare di più nella fase difensiva perché in attacco bene o male le cose hanno sempre funzionato. Benitez ci dirà le ultime cose e le giocate in velocità potranno essere determinanti». Tre gol in Champions League, uno in Europa League allo Swansea: quattro in totale, tutti al San Paolo nelle notti europee sempre vincenti degli azzurri di Rafa. Ora serve un acuto del Pipita fuori casa e più in generale serve una prova di personalità e forza di tutto il Napoli. «Sì, le nostre migliori partite le abbiamo giocate al San Paolo ma anche fuori casa abbiamo dimostrato la nostra personalità. L’importante è stare sereni, fare le nostre cose e avere fiducia nel nostro gioco: in questo modo abbiamo ottenuto vittorie importanti e questa dovrà essere la nostra mentalità contro il Porto», spiega Higuain.
Un leader, il leader: tanti anni nel Real Madrid, centravanti della nazionale argentina, un Mondiale da titolare con Maradona allenatore e un altro alle porte in Brasile. Esperienza e classe per gestire al meglio le tensioni di queste partite e anche il grande carisma per tirare su i compagni. Chiaro il messaggio ad Hamsik, stima ed amicizia di Gonzalo per Marek che proprio al massimo non è già da diverse partite. «Hamsik ha fatto sempre benissimo in questi anni a Napoli e l’anno scorso segnò tante reti, proprio grazie al suo lavoro e a quello degli altri compagni che erano qui abbiamo potuto giocare la Champions League. Gli ho detto di stare sereno e tranquillo: gode della piena fiducia della squadra e del tecnico. Per me sta facendo bene e non è un problema». Higuain il punto fermo, la certezza. Titolare contro il Porto, dubbi per tutte le altre maglie in attacco con Pandev e Insigne possibilità novità e più che mai in corsa per una maglia con Callejon, Hamsik e Mertens. Già, perché Benitez comunque cambierà un paio di pedine in vista di questo nuovo tour de force e tenendo presente che l’obiettivo primario resta il secondo posto in campionato, cioè la qualificazione diretta alla Champions, corsa ripresa alla grande dopo il successo contro la Roma. A centrocampo torna Behrami, in difesa sugli esterni dovrebbe fermarsi Maggio (ieri non ha svolto la rifinitura per una contusione al petto) e trovare spazio Reveillere. E Rafa potrebbe decidere di cambiare uno due dei centrali: coppia favorita resta quella formata da Fernandez e Albiol ma hanno chances sia Henrique che Britos. La formazione è il solito rebus. Solo Higuain sfugge alla regola, il Pipità c’è sempre. Troppo importante per questo Napoli, il vero asso di coppe e non solo. Gonzalo è pronto a colpire ancora: il Porto è avvertito.
FONTE Il Mattino