Puntata numero nove di “In Casa Napoli”. Ospite di eccezione della serata è il difensore azzurro Raul Albiol. Lo spagnolo è uno dei protagonisti di questa stagione partenopea e il suo valore si è riconosciuto subito sotto al Vesuvio. Albiol è il perno indiscusso della linea arretrata e questa sera scopriremo qualcosa in più sulla sua carriera e sulla sua esperienza alla corte di Benitez. Ospiti della trasmissione, in veste di opinionisti, sono Xavier Jacobelli, Pino Taglialatela, Bruno Giordano, Biagio Izzo, Raffaele Auriemma e Marino Bartoletti. Ecco le parole di Albiol:
Fiorentina – Ieri molta sfortuna, come con il Porto. Abbiamo avuto due partite in casa e abbiamo fatto meglio di loro. Sull’occasione del gol, l’istinto mi aveva detto che l’arbitro aveva fischiato. Ieri sino all’espulsione, abbiamo tenuto campo e giocavamo meglio. Loro nel primo tempo non hanno fatto nulla, ma poi con dieci è complicato ed alla fine si sono imposti. In inferiorità numerica, dovevamo star bene difensivamente ed aspettare una ripartenza con Higuain ed Hamsik: ci abbiamo provato, abbiamo avuto due o tre contropiedi ma non abbiamo segnato.
Juventus – C’è grande attesa dopo la partita di ieri. Dobbiamo prima vincere a Catania però. Vincere con la Juve è come vincere altre partite. Dobbiamo giocare con intensità e con concentrazione e ce la potremo fare. Ci sono 20 punti di distanza perchè hanno vinto più di noi, ma nello scontro diretto non c’è questa disparità. Tevez è un grande giocatore, ha giocato anche nei due Manchester e voleva dimostrare qui ancora una volta il suo valore.
Progetto Napoli – Per arrivare a vincere trofei, dobbiamo pensare al presente. Non ci dobbiamo concentrare sui prossimi anni, ma sulle prossime partite. In questo campionato abbiamo perso punti con le piccole e ne faremo tesoro nella successiva stagione. Non serve a nulla parlare di progetti con scadenze di quattro anni…Dobbiamo lavorare molto per ripercorrere i fasti degli anni ’80.
Obiettivi – Credo che ne abbiamo ancora. Dopo la sconfitta con la Fiorentina e dopo l’eliminazione con il Porto, dobbiamo pensare a far felici i tifosi. C’è prima una trasferta difficile a Catania e poi abbiamo la partita dell’anno contro la Juve.
Henrique – Mi sono trovato benissimo con Henrique nella posizione di difensore centrale. Lavoriamo molto per migliorare la linea difensiva, anche perchè è quella in cui cambiano più spesso gli uomini.
Espulsione – Da quel momento si è complicata la partita, ma nello spogliatoio non abbiamo parlato di questo. Pensavamo a giocare bene il secondo tempo.
Higuain – Gonzalo vuole giocare sempre ed è normale questa cosa.
Fase difensiva – Sia la difesa che l’attacco , sono responsabilità di tutta la squadra. Quando non si segna, non è solo colpa degli attaccanti. Si difende in undici. Con il Porto credo ci siamo comportati benissimo, loro hanno fatto la seconda rete soltanto perchè dovevamo segnare per non essere eliminati. Guardando l’azione del gol viola, sicuramente potevamo fare qualcosina in più tutti.
Porto – La prima partita ci ha condizionato perchè non abbiamo segnato. Loro nel ritorno avevano un vantaggio enorme con l’1 -0. Era fondamentale per noi segnare il secondo gol, ma avevamo un vantaggio minimo.
Secondo posto – Ora è più difficile raggiungerlo, ma dobbiamo guardare partita per partita anche per consolidare il terzo posto. Sarebbe bello arrivare secondi perchè ci sarebbe la qualificazione diretta in Champions ed anche più vacanza.
Joaquin – Abbiamo giocato insieme a Valencia tre anni. Lo conosco molto bene come giocatore. Non posso dire che ora è meno amico, ne riparliamo dopo la finale di Coppa (ride, ndr).
Mourinho – Quando l’ho avuto al Real, ovviamente non era ossessionato dalla difesa come quando era all’Inter.
Differenza Spagna – Italia – La differenza sta nella fase difensiva. Da noi non si giocherebbe mai in cinque dietro e ci sono molti più spazi per un attaccante. Sono sicuro che Higuain, ad esempio, l’anno prossimo farà molte più reti. In Spagna non c’è tanto allenamento sulle palle inattive, solo il Siviglia ha questa caratteristica nella Liga. In Italia con le palle inattive puoi vincere la gara. Mi piace questo campionato, perchè si è molto attenti alla fase difensiva.
Real Madrid – Sono andato via da li perchè volevo giocare, anche se mi mancavano ancora quattro anni di contratto. Poi conoscevo Benitez ed avevo visto la squadra far bene anche in Champions. Una scelta che rifarei…
Numero 33 – L’ho scelto perchè mi ha portato fortuna a Valencia…
Accoglienza tifosi – Qui la gente è fantastica. Per un giocatore è bellissimo giocare con questo ambiente.
Mascherano – Sarebbe un grande acquisto. Potrebbe fare cose importanti perchè sappiamo tutti che è un grandissimo calciatore.
Italia – L’abbiamo incontrata con la Spagna tante volte, nel 2008 e nel 2012. Sono sicuro che anche in questo Mondiale ci scontreremo e sarà sempre una gara molto tosta.
Real vs Barca – Quando siamo in Nazionale cerchiamo di non pensare ai club, ma nel 2011 con Mourinho e Guardiola c’era tanta rivalità anche nello spogliatoio della Spagna. Reina è comunque un leader anche con la maglia rossa.