Ma è già domenica, ormai: è il (nuovo) Napoli che va incontro a Madame, è una squadra ritoccata fatalmente, che ha bisogno del turn-over per rifiatare, che ha tenuto a riposo obbligato Ghoulam a Catania, che s’è trovato con Behrami ritemprato (si fa per dire) dall’influenza che gli ha negato il Cibali, che aspetta di sapere come sta Mertens.
DIFESA. Mesto, c’è pure lui: manca ormai da cinque mesi, però è rimasto a Castel Volturno per allenarsi. Ma almeno stavolta c’è la possibilità di abbondare, c’è un Ghoulam che può prendersi la corsia sinistra e quella di destra, fatte le valutazioni, poi si vedrà. In mezzo, Albiol può riprendersi il proprio posto avendo Henrique la possibilità di giocare stavolta dove in genere ama fare.
CENTROCAMPO. La scelta non è solo fisica, per così dire, ma anche filosofica: chi per andare su Pirlo, il trequartista che sta alle spalle di Higuain o uno dei due mediani che gli va addosso? L’opzione più naturale è la prima, ma poi in seconda battuta serve qualcuno che sappia andare a pressare e ad accorciare: Behrami ha caratteristiche uniche nell’organico; altrimenti, si riparte da Jorginho e da Inler.
ATTACCO. Decide Mertens (si fa per dire), che comunque va monitorato sino all’ultimo istante: la distorsione va affrontata con cautela. Ma l’idea che sorge spontanea è la conferma di Callejon, Hamsik e Insigne, nonostante lo spagnolo abbia speso un’enormità di energia. Può avere qualche chances Pandev, ma il rischio di alterare gli equilibri proprio contro la Vecchia Signora sembra utopia allo stato puro. Il resto è noto: si scrive Higuain, non c’è Tevez (squalificato) ma è anche un match a distanza con Immobile. Il trono del bomber ingolosisce.
FONTE Corriere dello Sport