Passano gli anni, cambiano i protagonisti ma il fascino di Napoli-Juve resta quello di sempre. Nulla lo scalfisce. Né la posizione in classifica occupata al momento, né la categoria, tantomeno la posta in palio. Napoli-Juve è l’essenza di una rivalità che si tramanda di generazione in generazione. Ecco perché la storia racconta di sfide giocate all’ultimo respiro, di gare tiratissime pur se i valori sulla carta sembravano netti, di pronostici capovolti e gol impossibili. Maradona ama ricordare quanto gli venne chiesto al suo arrivo a Napoli, «dobbiamo battere la Juventus, tutto il resto non c’interessa». Anche Benitez sa quanto sia importante per la tifoseria questa partita. Se n’è accorto alla vigilia della gara d’andata. E al resto ha provveduto sicuramente il suo vice, Fabio Pecchia, autore tra l’altro di un gol memorabile in casa dei bianconeri quando indossava la maglia del Napoli, campionato ’95-’96, ultimo anno di Boskov in panchina.
CHE SFIDE. Lo sanno anche Higuain, Callejon e soci. A loro è bastato girare un po’ in città per accorgersi quanto grande sia la voglia di rivincita sui bianconeri. «Siamo stati gli unici a batterli nella finale di Coppa Italia con gol di Cavani ed Hamsik due anni fa», «Maradona realizzò una punizione impossibile a Tacconi», «Cavani fece una tripletta da sballo», «E Renica li eliminò dalla Coppa Uefa con un gol ai tempi supplementari». Pillole sparse di Napoli-Juve raccontate a chi ancora non sa bene cosa significhi questa partita per i napoletani. Un modo per caricarli e spingerli fino a lanciare il cuore oltre l’ostacolo, come fece Paolo Cannavaro, autore di un gol incredibile spalle alla porta in una gara di Coppa Italia ai tempi della B.
IL MILIONE. Non a caso anche stasera lo stadio sarà strapieno e con oltre cinquantamila spettatori sugli spalti farà crollare il muro del milione di presenze al San Paolo in questa stagione. Accorreranno da ogni angolo d’Italia per gustarsi quella che a Napoli viene definita «la partita per antonomasia». Poco importa che i prezzi siano stati maggiorati per l’occasione. Sono attesi tifosi partenopei anche dall’estero. Dalla Germania, dalla Svizzera e da tanti centri dell’Italia del Nord. E chi all’estero non potrà raggiungere il San Paolo per motivi di lontananza avrà modo di seguirla in tv perché le immagini della sfida saranno irradiate da emittenti di mezzo mondo. Una gara dal sapore particolare. Unica per il pathos che l’accompagna dagli spalti. Singolare per le coreografie e la cornice di pubblico. Durante l’era De Laurentiis, la Juve, che in Campania vanta un seguito piuttosto nutrito (Cercola, Sorrento, Capri, i centri di maggiore fede bianconera) ha avuto sempre vita difficile. A volte è passata anche in vantaggio ma sempre riacciuffata, se non piegata.
ORDINE PUBBLICO. Si prevedono oltre cinquantamila spettatori e considerata l’atavica rivalità la Questura ha predisposto un accurato servizio d’ordine. Viene consigliato a tutti di raggiungere lo stadio in largo anticipo ed agli oltre mille tifosi ospiti di presentarsi alla barriera autostradale di Napoli Nord entro le 16,30 per consentire i dovuti controlli e organizzare le opportune scorte. Altrimenti si corre il rischio di entrare allo stadio a partita iniziata. Il Prefetto invece ha disposto il divieto di vendita di bevande in contenitori di vetro, plastica e lattina dalle 18 alle 23. Stato di massima allerta delle forze dell’ordine e severità assoluta ad ogni accenno di violenza. Napoli-Juve dovrà essere uno spot per il calcio italiano, nonché l’esaltazione di sana rivalità sportiva dal momento che verrà vista da milioni di sportivi sparsi per il mondo.
FONTE Corriere dello Sport